Bank of Japan introduce forward guidance tassi, diventa più falco? Trader incerti, lo dimostra reazione yen
La Bank of Japan inaugura una settimana fitta di appuntamenti delle banche centrali, che vedrà protagoniste anche le riunioni della Federal Reserve e della Bank of England. La banca del Giappone guidata da Haruhiko Kuroda ha annunciato oggi le proprie decisioni di politica monetaria: il target sui tassi dei bond governativi a 10 anni e in generale a lungo termine, è stato lasciato invariato attorno allo zero per cento, così come il target stabilito per i tassi di interesse a breve termine è rimasto fermo al -0,1%.
Una novità tuttavia c’è, e non è di poco conto. Tutt’altro. La banca centrale avrebbe per la prima volta in due anni apportato una modifica alla propria strategia di politica monetaria, decidendo di “adottare una forward guidance per i tassi di interesse”.
Tale forward guidance ha come obiettivo quello di fare in modo che “le operazioni di mercato e gli acquisti di asset avvengano in modo più flessibile”.
“Questi passi – si legge nel comunicato – consentiranno di centrare il target sui prezzi il prima possibile, garantendo contestualmente la stabilità economica e finanziaria”.
La grande notizia, praticamente, è che la BOJ ha reso noto che la propria politica monetaria sarà più flessibile riguardo alla definizione del target dei tassi di lungo termine.
Allo stesso tempo, i fari sono puntati sull’ammissione dell’istituto, che è stato costretto a riconoscere – per l’ennesima volta – che “ci vorrà più tempo del previsto”, affinché il suo target per l’inflazione, fissato al 2%, venga raggiunto.
Di conseguenza, subito dopo l’annuncio, i tassi sui Treasuries Usa sono scesi di quasi 3 punti base, al 2,950%.
Indebolimento anche per lo yen, con il rapporto USD-JPY salito al record in una settimana, a JPY 111,44, prima di ridurre però i guadagni. L’indice Nikkei della borsa di Tokyo ha virato in territorio positivo dopo l’annuncio, per poi indebolirsi nuovamente e chiudere attorno alla parità.
Le oscillazioni che hanno interessato lo yen e la borsa di Tokyo si spiegano con il fatto che, sebbene si parli di grande novità da parte della Bank of Japan, un annuncio drastico e deciso di politica monetaria non c’è stato.
Di conseguenza, lo yen non si è apprezzato, in quanto non è riuscito a scontare la possibilità che la banca centrale si stia orientando verso un approccio più restrittivo (fattore che, secondo alcuni economisti, si sta verificando).
A salire contro la moneta giapponese è stato così anche l’euro, avanzato nelle contrattazioni asiatiche e dopo l’annuncio della Bank of Japan fino a JPY 130,40, prima di rallentare anche in questo caso però il passo, a conferma della lotta tra chi crede in una banca centrale che rimane colomba in modo imperterrito e chi la vede lievemente più falco.