Mps: utile da oltre 100 mln di euro nel trimestre. Titolo sotto pressione in Borsa con i bancari, è ancora effetto spread
Ancora un utile (dopo quello del primo trimestre) per Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps). La banca ha annunciato i risultati del secondo trimestre 2018 che vedono l’utile netto di pertinenza pari a 100,9 milioni di euro contro la perdita di oltre 3 miliardi registrata un anno fa, mentre nei primi sei mesi dell’anno i profitti ammontano a 289 milioni di euro. I ricavi trimestrali si sono attestati a 832,2 milioni in calo rispetto ai 919,5 milioni del secondo trimestre 2017 (consensus Bloomberg a 865,3 milioni), mentre il risultato operativo lordo è sceso a 250,8 milioni dai 280,4 dell’analogo periodo nel 2017.
Il gruppo guidato da Marco Morelli segnala il proseguimento del positivo trend dei principali indicatori economici, già evidenziato nel corso dei primi tre mesi del 2018: con il margine di interesse in crescita del 6,4% t/t per l’aumento dei volumi e maggiori proventi da titoli; le commissioni sostanzialmente stabili (-0,9% t/t); costi operativi in aumento dell’1,5% t/t. Sono inoltre aumentati gli impieghi alla clientela di 1,4 miliardi di euro grazie alla crescita delle nuove erogazioni di mutui; e con i conti correnti e depositi a scadenza che crescono di 4,1 miliardi di euro da dicembre 2017. La banca ha visto scendere l’indice di solidità Cet1, che si è attestato 13% ed è ” in leggera flessione rispetto al trimestre precedente per l’aumento del BTP-Bund spread”.
Per l’istituto di credito toscano, sono “confermati i trend di ripresa dell’attività commerciale e il contestuale miglioramento della qualità del credito“. In particolare, prosegue la riduzione dei crediti deteriorati, dopo il completamento del processo di cartolarizzazione da 24,1 miliardi di euro secondo le tempistiche previste nel piano di ristrutturazione. In particolare, Mps ha annunciato che è in corso la vendita di 3,7 miliardi di euro di sofferenze leasing e small ticket (rispetto agli obiettivi 2018 di 2,6 miliardi del piano) con chiusura prevista entro l’anno, mentre sono già ridotte le inadempienze probabili di 900 milioni ed è in corso un processo di vendita per ulteriori 800 milioni, a fronte di un obiettivo 2018 di 1,5 miliardi.
L’esposizione dei crediti deteriorati lordi del gruppo al 30 giugno 2018 è risultata pari a 19,8 miliardi, in flessione sia rispetto a fine dicembre 2017 (-23,1 mld di euro) che al 31 marzo 2018 (-22,8 mld di euro), mentre l’esposizione netta in termini di crediti deteriorati si è attestata a 8,7 mld di euro in flessione sia rispetto a fine dicembre 2017 (-6,1 mld di euro). Si registra un miglioramento del rapporto tra crediti deteriorati netti e crediti clientela netti, che passa da 14,0% di marzo 2018 a 9,9% di giugno 2018.
Bancari in affanno a Piazza Affari, è tornato lo spauracchio spread
A Piazza Affari, Mps è in affanno con gli altri bancari del Ftse Mib (fatta eccezione per Mediobanca che è in testa al listino milanese). Il titolo, tornato in Borsa lo scorso ottobre dopo un periodo di sospensione, scambia in questo momento a 2,425 euro (-1,94%). Giù anche Bper e Banco Bpm con ribassi di oltre il 2%, mentre Ubi lascia sul terreno l’1,27 per cento. Rimangono forti le tensioni sui Btp dopo la fiammata di ieri dello spread. Il tasso del Btp decennale è risalito sopra la soglia del 3% negli ultimi minuti, valore che non vedeva dall’8 giugno scorso. Lo spread Btp-Bund si è spinto fino a 262 punti base dai 245 dell’avvio. A tenere banco è il nodo manovra 2019 con una crescente preoccupazione legata al delicato passaggio della legge di bilancio 2019 che entrerà nel vivo tra un mese.