Spread ostaggio malumori governo su legge bilancio. Ma si teme anche rischio ultimatum Bce
La febbre dello spread sale anche oggi, con il differenziale BTP-Bund che si impenna di nuovo, volando di ben 23 punti base dai 245 punti base dell’inizio della sessione al massimo a 268 punti, a fronte di tassi sui BTP decennali che sfondano il muro del 3%, balzando fino al 3,09%. Stessa dinamica per i tassi dei bond a due anni, che dall’1% volano fino all’1,36%, per poi tornare all’1,1%. In media, sia i tassi dei bond a due anni che a cinque anni si sono impennati all’inizio della sessione di 25-27 punti base, testando i valori più elevati dall’inizio di giugno.
D’altronde, le dichiarazioni del ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla necessità di abbassare le tasse, non fanno altro che confermare quanto l’approccio del leader della Lega sia distante rispetto a quello del ministro dell’economia Giovanni Tria, propenso invece a rispettare le regole di Bruxelles. Ed è proprio questo che spaventa gli investitori da settimane: il timore di un’escalation delle tensioni Tria-Salvini, che finisca con il costringere il titolare del dicastero dell’economia a rassegnare le dimissioni, provocando così una frattura insanabile nell’esecutivo e riportando lo spettro delle elezioni anticipate in Italia.
Della situazione di stress finanziario che torna ad abbattersi sull’Italia parlano, tra gli altri, gli analisti di BNY Mellon nella nota “Italy Stresses Re-Emerge”, ovvero “gli stress dell’Italia riemergono”.
Gli analisti fanno notare che la popolarità di cui gode sempre di più la Lega in Italia, confermata dai sondaggi, potrebbe portare Salvini a tirare la corda il più possibile, sfruttando proprio l’occasione della legge di bilancio per il 2019 per mostrare i muscoli a Bruxelles (leggi Ue) e a Francoforte (Bce).
“Sembra ragionevole supporre che il ministro dell’economia Giovanni Tria sarà messo ancora più sotto pressione sul fronte delle spese, in quella che si preannuncia come una sfida contro le regole dell’Unione europea”.
Peccato che Salvini & Co. non abbiano capito che così rischiano di scatenare anche l’ira della Bce.
La nota di BNY Mellon ricorda infatti l’intervista rilasciata dal numero due della Banca centrale europea Vitor Constancio allo Spiegel Online, a maggio. Nell’intervista, il funzionario disse chiaramente che il sostegno che il mercato dei bond italiani sta ricevendo dalla Bce da Francoforte ha come condizione sine qua non il rispetto delle regole di bilancio Ue da parte del paese.
Dunque la Bce di Mario Draghi potrebbe arrivare a staccare la spina all’Italia?
Nulla è escluso in quello che fin dall’inizio si era presentato come un braccio di ferro tra il neo governo e le istituzioni europee. Tra l’altro Salvini non sembra affatto intimorito dal trend dello spread. Nell’intervista a Sky il ministro ha sottolineato che gli investitori esteri “ci chiedono solo tempi certi per la giustizia e meno tasse”. E ha anche sottolineato che “la manovra economica d’autunno non avrà tutto e subito, però ci saranno i primi passi di flat tax, di smontaggio della legge Fornero e di stralcio delle cartelle di Equitalia”.
Alle 13.40 circa ora italiana, è arrivata intanto la notizia della conclusione del supervertice sulla manovra. La riunione, indetta a Palazzo Chigi, e è durata più di due ore.