La prossima mossa di Elon Musk? Ritirare Tesla da Wall Street. Ecco come
L’istrionico Elon Musk non finisce mai di stupire. L’ultima sua pensata è quella di ritirare Tesla dal listino di Wall Street. Si tratterebbe della più importante operazione di questo genere. “Sto considerando di ritirare Tesla dalla Borsa”, ha annunciato il fondatore e amministratore delegato della casa automobilistica californiana tramite Twitter. L’annuncio ha messo il turbo al titolo quotato sul Nasdaq: dopo essere stato sospeso per eccesso di rialzo ha chiuso con un balzo del 10,99% a 379,57 dollari.
Una tale soluzione, ha spiegato lo stesso Musk in un messaggio punbblicato sul blog del gruppo, permetterebbe di “operare in condizioni migliori, liberi per quanto è possibile dalla distrazione e dai tutti i ragionamenti a breve termine”. In altre parole, di liberarsi dalla sorveglianza di Wall Street e muoversi più liberamente nei suoi progetti. Non è un mistero infatti il rapporto controverso di Musk con gli analisti, regolatori e giornalisti (Leggi QUI).
Dopo otto anni di esistenza, Tesla fatica ancora a portare i risultati attesi mentre la concorrenza sull’auto elettrica avanza soprattutto da parte dei costruttori europei. Solo nei primi mesi del 2018 la perdita di Tesla si è più che raddoppiata. Nel primo trimestre dell’anno, il gruppo ha registrato un rosso di 709,6 milioni di dollari, rispetto alla perdita di 330,3 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Nel tentativo di registrare il primo utile di bilancio della sua storia, il costruttore ha annunciato nei mesi scorsi il taglio del 9% della sua forza lavoro (Leggi QUI). E’ invece più recente, solo l’1 agosto, il progetto di Tesla di costruire una fabbrica in Cina con un investimento che si aggirerebbe intorno ai 5 miliardi di dollari, secondo Bloomberg. Una nuova fabbrica sarebbe prevista anche in Europa, si parla di Germania o Paesi Bassi (Leggi QUI).
Come avverrebbe il ritiro di Tesla da Wall Street?
L’uscita di Tesla dalla Borsa avrebbe già trovato il consenso di alcuni investitori ma dovrà essere votata dagli azionisti, che dovranno decidere se restare nel capitale o vendere le loro azioni. “Gli investitori sono favorevoli a un ritiro dalla Borsa ma dipenderà dal voto degli azionisti”, ha precisato Musk, indicando che l’operazione avverrebbe a 420 dollari per azione, vale a dire a un premio di oltre il 20% rispetto alla chiusura di Tesla di lunedì scorso. Il prezzo valorizzerebbe il costruttore della Silicon Valley a circa 72 miliardi di dollari. Musk, che detiene circa il 20% del gruppo, ha assicurato che non intendere aumentare la sua partecipazione, ma non ha fornito i dettagli su come pensa di poter finanziare l’operazione. secondo alcune indiscrezioni di stampa, il progetto potrebbe coinvolgere alcuni fondi sovrani o fondi che investono in tecnologie.