Di Maio non aiuta lo spread, alta tensione. Euro buca $1,15, minimi anno per Italia e rumor Bce su Turchia
Alta tensione spread dopo le parole del vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. In un intervento a “In Onda” su La 7, il leader del M5S ha detto di essere fiducioso sulla possibilità che l’Unione europea elargisca praticamente un largo sconto all’Italia, permettendo al governo di sforare i vincoli di bilancio per finanziare le imponenti misure di politica fiscale espansiva (reddito di cittadinanza, flat tax, rottamazione della legge Fornero sulle pensioni).
“Confido nel fatto che a livello europeo nei prossimi mesi otterremo dei grandi risultati per quanto riguarda la possibilità di andare oltre quei parametri (di bilancio)“, ha detto il ministro, sotterrando contestualmente l’ascia di guerra che sembrava aver agitato in una precedente intervista rilasciata a Bloomberg.
Questo, spiega infatti, “non significa mettersi contro l’Europa ma dire che a noi serve fare degli investimenti per rilanciare il nostro Paese”.
Di conseguenza, “confido molto nel dialogo che avremo ai tavoli europei per far sì che questa legge di bilancio possa portare a casa delle riforme strutturali come il reddito di cittadinanza, la flat tax e il superamento della legge Fornero“.
Non ci vuole tanto perchè i mercati mal digeriscano la notizia.
Lo spread arriva a superare anche la soglia di 260 punti base, per poi oscillare attorno a essa, con i tassi sui BTP decennali proiettati verso il muro del 3% sfondato la scorsa settimana, in rialzo al 2,9850% nel massimo intraday; corsa degli investitori ai Bund, con i tassi decennali che crollano di quasi -11%, allo 0,33%.
Euro in ribasso, sconta l’Italia ma anche un report del Financial Times secondo cui la Bce sarebbe preoccupata per l’esposizione che le banche europee hanno verso la Turchia, paese che assiste alla debacle della propria valuta, ai nuovi minimi record contro il dollaro.
Nessuna soluzione è arrivata dall’incontro, nella giornata di ieri, tra una delegazione di funzionari turchi e americani, a Washington, volto a risolvere la crisi diplomatica esplosa con la detenzione, in Turchia, del pastore protestante americano Andrew Brunson. Detenzione che ha fatto scattare le sanzioni Usa sul paese. L’euro prosegue la discesa riportata nelle contrattazioni overnight, scivolando fino a $1,1452, ed è in deciso calo anche nei confronti dello yen, a JPY 126,99. In questo clima di forte incertezza gli investitori optano proprio per la moneta giapponese, valuta rifugio per eccellenza con il franco svizzero. L’euro cede più di mezzo percentuale contro il franco, mentre contro la moneta elvetica per ora il dollaro è poco mosso. Il biglietto verde perde sullo yen a JPY 110,89, mentre sale sulla sterlina, con il rapporto GBP-USD in calo dello 0,58%, a $1,2749.
La lira turca limita ora i danni, dopo essere affondata di oltre -13% sul dollaro crollando fino a quota 6,30. In attesa del discorso del presidente Erdogan, la valuta riduce la flessione a -5%, a 5,85 sul dollaro.