Per Morgan Stanley l’azionario Usa ha le “gambe rotte”. Si va verso un importante sell-off?
Per anni, uno dei fattori principali che ha sollevato il mercato azionario statunitense è stato il fatto che alcuni dei nomi più grandi e in rapida crescita tra i titoli finanziari hanno proseguito nel loro cammino di crescita. La forza di questa crescita, specialmente riguardo ai titoli legati a tech e internet, è stata una manna per gli investitori che hanno scommesso sul fatto che continueranno a fare meglio del mercato nel medio termine. Gli analisti, tuttavia, cominciano a essere preoccupati che questa era possa essere giunta al termine.
“GAMBE ROTTE?” – Morgan Stanley, ad esempio, ha invocato “una rottura in entrambe le gambe del momentum“, che ha avvertito “potrebbe essere un fattore scatenante per una significativa correzione del mercato“. È “difficile camminare con due gambe rotte“, si legge in una nota riservata ai clienti e pubblicata all’inizio di questa settimana.
Gli indici principali hanno avuto un trend particolare; DIA Jones Industrial Average ha recentemente chiuso al massimo da febbraio mentre l’S&P500 è salito per quattro sessioni consecutive ed è ora vicino ai livelli record.
Tuttavia, Morgan Stanley è preoccupata di quanto sia ampia la divergenza: “un minor numero di titoli sta portando in alto il mercato, un segno di esaurimento e un segnale negativo per ulteriori guadagni di prezzo“, scrive il team di analisti della banca d’investimenti, che aggiunge come recente esempio il caso di Apple, che ha superato i mille miliardi di capitalizzazione. Questa valutazione potrebbe essere un segnale non “che tutto è va bene nel settore tecnologico“, ha scritto Morgan Stanley, ma che “potrebbe essere un momento di mercato significativo mercato per una revisione al ribasso”.
Questo grafico mette a confronto il numero di titoli quotati sul Nasdaq che raggiungono i massimi da 52 settimane con il prezzo dell’indice. Mentre il prezzo è in aumento, il numero di società è diminuito.
Morgan Stanley è diventata molto pessimista sul mercato azionario americano negli ultimi tempi, anticipando un “mercato ribassista” che colpisce diverse parti del mercato in tempi diversi. La scorsa settimana, peraltro, ha dichiarato che il mercato rialzista potrebbe essere nei suoi “ultimi innings”, qualora “l’orso” andasse a colpire aree del mercato come le azioni a piccola capitalizzazione e il settore tecnologico, che Morgan Stanley ha declassato agli inizi di luglio. I recenti segnali di debolezza del mercato, si legge, potrebbero comportare il più grande sell-off del mercato in mesi.
L’OPINIONE DI WELLS FARGO – Anche altri analisti predicano cautela. Alla fine di maggio, il Wells Fargo Investment Institute ha utilizzato anch’egli l’immagine di un arto rotto per descrivere il mercato azionario. Tuttavia, suggeriva che la correzione degli indici principali subìta all’inizio del 2018 rappresentasse la rottura dell’osso, e che S&P500 e Dow stessero recuperando dalle correzioni. All’epoca, il Wells Fargo Investment Institute scrisse che la gamba sembrava essere quasi guarita, citando tendenze tecniche positive, come l’indice S&P500 al di sopra della sua media mobile a 200 giorni.