Wall Street futures: Dow Jones -220 punti, Nasdaq -1%. Target scivola -9% dopo profit warning
Futures Usa puntano con decisione verso il basso, complice anche l’annuncio di Target. Il gruppo retailer Usa ha lanciato un profit warning, dichiarando che i suoi utili saranno zavorrati nel breve termine a causa di un piano aggressivo volto a liberare la società dall’eccesso delle scorte. target ha rivisto al ribasso le attese sui margini di profitto relativi al suo secondo trimestre fiscale, sulla scia dei forti sconti e liquidazioni varie che lancerà per sbarazzarsi della merce invenduta: un segnale, questo, di come il gruppo stia facendo i conti con il rallentamento delle spese per consumi da parte dei cittadini americani, sempre più alle prese con la tassa dell’inflazione. Il retailer prevede ora che, nel secondo trimestre fiscale, i margini operativi si attesteranno al 2% circa, rispetto al 5,3% previsto appena tre settimane fa, quando aveva detto di stimare un valore all’incirca pari a quello del margine operativo del primo trimestre, pari al 5,3%. Il titolo TGT affonda in premercato del 9%.
Alle 13.40 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones scendono di 220 punti (-0,67%), quelli sullo S&P 500 arretrano dello 0,79%, quelli sul Nasdaq perdono l’1% circa.
In generale, sull’azionario globale, il sentiment è peggiorato con l’annuncio della RBA, banca centrale dell’Australia, di alzare i tassi di 50 punti base, confermando la sua lotta contro l’impennata dell’inflazione.
I tassi sono stati portati allo 0,85% dallo 0,35% precedente.
L’istituzione ha motivato la stretta monetaria con l’inflazione, che nel paese, “è aumentata in modo significativo, e che – si legge nel comunicato – dovrebbe salire ulteriormente, prima di tornare nel range compreso tra il 2% e il 3% il prossimo anno”.
Incidenza negativa anche da parte dei tassi sui Treasuries Usa a 10 anni, che ieri sono tornati a puntare verso l’alto, superando di nuovo la soglia del 3%, fino al 3,0547%. Oggi i tassi a 10 anni scendono al 3,02% circa, ma rimangono al di sopra del 3%. La tensione è alta, in vista della pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo Usa di maggio, in calendario venerdì 10 giugno. Si tratta di un momento cruciale: nel caso in cui l’indice salisse a un ritmo inferiore rispetto a quello di aprile, i mercati vedrebbero in qualche modo avallata la speranza che l’inflazione degli Stati Uniti abbia toccato il picco.
Dal canto suo, la Fed di Jerome Powell potrebbe forse permettersi di essere meno aggressiva nel suo ciclo di rialzo dei tassi.
Nel mese di aprile, l’inflazione degli Stati Uniti misurata dall’indice dei prezzi al consumo è rallentata su base annua, salendo a un ritmo pari a +8,3%. Gli analisti avevano previsto una decelerazione più forte, al ritmo di crescita dell’8,1%.
“Credo che sia ancora troppo presto per dire che i mercati abbiano toccato il fondo – ha commentato Shane Oliver, responsabile della divisione di strategia sugli investimenti e capo economista di AMP Capital, in un intervento alla trasmissione “Street Signs Asia” della CNBC – Nel breve termine, sono piuttosto cauto, credo che potremmo assistere a ulteriori ribassi”.
Tra i titoli occhio anche ad Apple, che ieri, durante la conferenza annuale WWDC2022, ha annunciato una carrellata di nuovi prodotti, dal nuovo software per gli iPhone, iOS 16, al nuovo chip M2. Annunciati nuovi software anche per iPad, iMac e Watch.
Apple, in quella che è stata la sua prima conferenza annuale live dall’inizio della pandemia Covid-19, ha lanciato anche due nuovi laptop che contengono i suoi nuovi chip M2.
L’evento live si è tenuto a Cupertino, in California. Il titolo cede più dell’1% in premercato.