Tesla affonda a Wall Street, Sec vuole vederci chiaro su tweet Musk. Ma lui non si pente
Il titolo Tesla cede quasi il 7% a Wall Street e viaggia a quota 312 dollari, oltre 100$ sotto il prezzo di delisting indicato dal tweet di Elon Musk del 7 agosto. La Sec intanto ha deciso di avviare un’indagine circa quel circa il tweet di Musk che ha fatto schizzare il prezzo delle azioni settimana scorsa. La Sec era comunque già in azione sul dossier Tesla in merito alle numerose e potenzialmente “ingannevoli” indicazioni circa i problemi di produzione della Model 3. secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, a sollevare più di un dubbio nella Sec è stata la discrepanza fra gli annunci sulla produzione della Model 3 e gli effettivi problemi nelle consegne.
Musk, intervistato dal New York Times, ha detto di non essere pentito del tweet e ha detto di aver scritto il tweet incriminato mentre si dirigeva verso l’aeroporto con la sua Tesla Model S e nessuno ha recensito il tweet prima che lui lo postasse. L’amministratore delegato di Tesla ha inoltre rimarcato che la base di tale affermazione è stata la conversazione con il fondo sovrano dell’Arabia Saudita, che per primo a inizio 2017 ha espresso interesse ad aiutare a portare la società privata.
Intanto SpaceX, società aerospaziale che fa capo sempre a Elon Musk, potrebbe essere coinvolta per aiutare a finanziare un’offerta per il delisting di Tesla da Wall Street. Lo riporta sempre il New York Times citando persone che hanno familiarità con la questione. A inizio settimana Musk ha affermato che il fondo sovrano dell’Arabia Saudita ha espresso diverse volte il proprio sostegno, ma i colloqui sono ancora in corso con il fondo e altri investitori.
Il consiglio di amministrazione di Tesla ha chiarito nei giorni scorsi di non aver ricevuto una proposta formale da Musk, né ha raggiunto alcuna conclusione in merito all’opportunità o alla fattibilità di dell’operazione. In tal senso è stato costituito un comitato speciale che valuterà tale progetto di delisting.
