Atlantia, tra i migliori del Ftse Mib in attesa dei cda: per Mediobanca revoca concessione possibile, ma di difficile attuazione
Atlantia rialza la testa a Piazza Affari, dopo i ribassi registrati ieri. Il titolo del gruppo guidato da Giovanni Castellucci si posiziona oggi tra i migliori del Ftse Mib, con un guadagno di oltre il 3,6% a quota 19,10 euro ad azione. A distanza di una settimana esatta dal crollo del ponte Morandi a Genova alla vigilia di Ferragosto, nel quale hanno perso la vita oltre 40 persone, è in corso il consiglio di amministrazione di Autostrade per l’Italia (Aspi) e domani si riunirà quello di Atlantia.
In attesa delle novità che giungeranno dal cda odierno, resta in primo piano il nodo della revoca della concessione ad Autostrade, controllata da Atlantia che fa capo a sua volta alla famiglia Benetton. Su questo fronte il premier Giuseppe Conte ha fatto sapere in una intervista al Corriere della Sera che si procede. “Abbiamo avviato una procedura di legge” e “il governo si muoverà sempre nei binari del diritto“, anche se ha pronta una contromossa: non la anticipo sui giornali, ma questo governo farà in modo che il concessionario non possa trarre ulteriori vantaggi economici, rispetto a quelli già esorbitanti sin qui ricavati dalla convenzione. Faccio notare che il concessionario non ha neppure sostenuto l’investimento iniziale per costruire le autostrade, gliele ha date lo Stato”. Tra l’altro, Conte ritiene che il mezzo miliardo stanziato da Atlantia per la ricostruzione di un nuovo ponte e per le vittime della tragedia di Genova rappresenta una “cifra stanziata” che è “ben modesta rispetto agli utili conseguiti negli anni. Potrebbero intanto quadruplicarla o quintuplicarla. Rimane il dato che possiamo accettare queste somme solo quale parziale risarcimento, senza alcun pregiudizio per l’avviata procedura di caducazione della concessione”.
Dopo il crollo del ponte Morandi della scorsa settimana, l’incertezza per Autostrade per l’Italia e Atlantia è aumentata in maniera significativa. Lo sottolineano gli analisti di Mediobanca Securities in un report pubblicato oggi nel quale mettono in evidenza come “la situazione di Atlantia sia molto complessa e la visibilità molto bassa”. Gli esperti spiegano inoltre che “anche se la revoca della concessione è uno scenario possibile e regolamentato, risulterebbe di difficile attuazione sia per ragioni tecniche sia finanziarie“. Resta, tuttavia, il fatto che il rischio implicito sul capitale di Atlantia è aumentato significativamente.
In seguito alla notifica della scorsa settimana ad Aspi di un grave inadempimento degli obblighi del contratto di concessione, è iniziata la procedura di revoca e potrebbe richiedere fino a 6 mesi prima di finire potenzialmente in tribunale per diversi anni. “Mentre dovrà essere dimostrata l’omissione volontaria e arbitraria di Aspi di intervenire sull’asset – si legge nel report di Mediobanca Securities – evidenziamo che la revoca è uno scenario incluso nel contratto”.
Mediobanca Securities fa poi qualche calcolo e snocciola delle stime. Partendo dall’equity value di Aspi di 14,8 miliardi di euro nella cessione della quota di minoranza del 12% ad Allianz e Silk Road nel 2017 e sulla base del book value della concessione del 2017 da 12,2 miliardi di euro, gli analisti indicano un valore di indennizzo di 10,8 miliardi di euro (al netto di una penale del 10%). Con il prezzo delle azioni Atlantia in calo del 26% dal 14 agosto (giorno in cui è crollato il ponte), la capitalizzazione di mercato è scesa di 5,9 miliardi a 14,7 miliardi. Supponendo infine che il consensus includa un equity value per Aspi compreso tra 14-16 miliardi (90% è a 13,5 miliardi) il mercato sta scontando, secondo Mediobanca, un valore di indennizzo compreso tra 8,8-7,5 miliardi, inferiore alla nostra stima di quasi 11 miliardi.