Brexit, Theresa May: “No-deal non è la fine del mondo”. Sterlina giù
Un eventuale no-deal non sarebbe la fine del mondo. A parlare in questi termini è la premier inglese Theresa May in visita in Sudafrica con un gruppo di imprenditori inglesi.
Le parole dell’inquilino di Downing Street si pongono in netto contrasto con quelle del cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond, che in una lettera della settimana scorsa indirizzata a Nicky Morgan, il presidente del Comitato di selezione del Tesoro del Parlamento inglese, aveva stimato come il mancato raggiungimento di un accordo con Bruxelles avrebbe tagliato del 7,7 per cento la produzione economica prevista, aggiungendo altri 80 miliardi di sterline ($103 miliardi) al prestito in capo al governo entro il 2033. “Credo che stesse parlando di dati relativi a gennaio”, ha minimizzato la May da Cape Town aggiungendo, come rende noto il Guardian, “lo ha detto anche il direttore generale del Wto: un mancato accordo non sarebbe certo una passeggiata ma neanche la fine del mondo”.
“Il governo” ha continuato la May “sta mettendo a punto un piano tale che se ci dovessimo trovare in quella situazione ne potremmo trarre dei benefici, esattamente come li trarremmo negoziando un buon accordo”.
Anche se i funzionari inglesi sono sempre più convinti che un accordo di uscita dall’Ue non possa essere finalizzato almeno fino a novembre, la May ha detto che sta ancora lavorando per farlo entro ottobre, con il Regno Unito che uscirà dal blocco il 29 marzo, come previsto. Alla domanda se dovrà raggiungere un compromesso con l’UE per garantire l’accesso al mercato unico per i beni ma non per i servizi, la premier ha segnalato che ci sono alcune questioni su cui non si transigerà. “Ci sono alcune cose che ho chiarito che non sono negoziabili“, ha detto. “La fine della libera circolazione è una di queste”. Il governo inglese – ha continuato – sta “mettendo in atto i preparativi in modo tale che, se ci troviamo in quella situazione, possiamo fare un successo di esso”, ha detto la May, ribadendo che lei pensa ancora che la Gran Bretagna sarà in grado di ottenere un “buon affare”.
Sterlina debole
Dopo le dichiarazioni della May, la sterlina si è indebolita nei confronti del dollaro scendendo fino allo 0,2%. Come ha indicato l’Ufficio studi di Intesa SanPaolo continua l’indebolimento della sterlina, che nel mese di agosto ha perso quasi il 2% contro dollaro (scambia ora a 1,2865), ma anche contro euro il cedimento è apprezzabile e EURGBP scambia ormai sui minimi da metà 2017 (a 0,9072). La pubblicazione la settimana scorsa da parte di Dominic Raab, segretario del Governo May per Brexit, di un documento contenente dettagli tecnici sulle conseguenze di un’uscita senza accordo ha ulteriormente preoccupato il mercato in vista della scadenza di marzo 2019. Il Parlamento inglese riprenderà i lavori dal prossimo 4 settembre.