Piazza Affari torna a scendere, oggi il test dell’asta Btp. Tenaris giù insieme alle banche
Tornano le vendite a Piazza Affari, che fin dai primi scambi si muove in territorio negativo, insieme alle altre Borse europee. Dopo l’avvio l’indice Ftse Mib accelera al ribasso segnando un -0,38% a 20.680 punti. Sui mercati prevale la cautela nonostante i record di Wall Street (S&P500 e Nasdaq hanno chiuso su nuovi massimi storici per la quarta seduta consecutiva) approfittando dei progressi nelle trattative commerciali tra Stati Uniti e Canada. Il presidente americano Donald Trump ha detto di essere ottimista sulla possibilità che il Canada aderisca all’accordo concluso tra gli Usa e il Messico che andrà a sostituire il Nafta. Trump ha detto che “una intesa dovrebbe essere raggiunta entro la scadenza fissata per domani, e che le trattative con il Canada stanno andando bene”. L’amministrazione Trump spera di concludere i negioziati sul Nafta prima di riprendere le trattative con la Cina, con la quale la guerra commerciale rimane ancora aperta.
Questione aperta anche quella sulla Brexit con il rischio di una possibile uscita di Londra senza accordo. Michel Barnier, responsabile Ue per le trattative sulla Brexit, ha riferito nel corso di un’intervista rilasciata a un’emittente radiofonica tedesca che bisogna essere “pronti a tutte le opzioni sulla Brexit”.
Anche l’Italia continua a rimanere un’osservata speciale da parte degli investitori in vista del giudizio di Fitch previsto domani e in attesa dei contenuti della legge di bilancio. E ieri il vice premier Luigi Di Maio ha negato i rumors, secondo cui l’Italia starebbe pensando di bussare alla porta della Bce per ottenere uno scudo contro il rischio di speculazioni sul suo debito. In questo clima si svolgerà oggi l’asta Btp per 7,75 miliardi che chiude il consueto trittico di aste di fine mese.
Tornando a Piazza Affari, sul fondo del paniere principale scivola Tenaris con un calo del 2,2%, seguita a ruota dalle banche: Bper Banca, Ubi Banca e Banco Bpm mostrano ribassi tra il 2 e l’1,5 per cento. Sugli istituti tricolore è giunto un nuovo allarme. Secondo un report di Moody’s, le banche italiane dovranno restituire tra giugno 2020 e marzo 2021, 250 miliardi di prestiti Tltro ricevuti dalla Bce. Ciò comporterebbe un aumento del costo della raccolta con un impatto sulla loro già debole redditività.
Sul fronte opposto, Saipem sale in testa al Ftse Mib con un +1,3%. Ancora positiva Ferrari (+0,7%) dopo il balzo di ieri in scia all’upgrade di Hsbc e all’annuncio dell’Ipo di Aston Martin.