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Piazza Affari strappa il segno più, corrono Fca e Ferragamo

12 Settembre 2018 17:44

Chiusura poco mossa per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,52% a quota 20.963 punti. Buone indicazioni dall’asta Bot con domanda quasi il doppio del quantitativo offerto. La congiuntura italiana mostra però segnali di cedimento con la produzione industriale scesa dell’1,8% m/m e -1,2% annuo a luglio, possibile presagio di un Pil debole nel trimestre in corso. In generale i mercati rimangono cauti guardando alla possibile evoluzione dei negoziati commerciali tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, la Cina domanderà settimana prossima alla World Trade Organization (Wto) l’autorizzazione per imporre delle sanzioni agli Usa in risposta ai dazi.

Balzo in Borsa per Salvatore Ferragamo (+4,02%9 in scia ai rumor di un possibile interesse di fondi di private equity. Secondo quanto riferito da DealReporter, Salvatore Ferragamo potrebbe considerare alcune opzioni strategiche, inclusa la cessione del controllo, dopo essere stata contattata da diversi fondi di private equity. Dal quartier generale della maison fiorentina smentiscono che si stiano considerando tali piani rimarcando che la famiglia Ferragamo, che detiene il controllo del 65% della società, non ha intenzione di vendere.

Acquisti anche su Fca (+4,40%). A dare slancio al titolo è la promozione a outperform da parte di Exane. Inoltre l’International Trade Commission americana ha reso noto, a seguito della denuncia da parte di Fca, di aver aperto un’indagine su Mahindra & Mahindra in merito all’import e alla vendita negli Usa di alcuni veicoli e componenti. Fca sostiene che Mahindra & Mahindra abbia violato diritti di proprietà intellettuale di Jeep.

Molto male Prysmian con cali superiori al 5% dopo che la società ha reso noto che la messa in servizio e il collaudo del collegamento in cavo tra la Scozia e il Galles (WesternLink interconnection) sono stati temporaneamente interrotti a causa delle verifiche che sono state avviate in relazione ad un problema verificatosi nella sezione terrestre del collegamento. La sospensione, rimarca Prysmian, non appare correlata al guasto individuato a giugno 2018 in una diversa sezione, sottomarina, del WesternLink Interconnection (guasto già riparato con successo).

In coda al Ftse Mib anche Tim (-0,92%) che paga il taglio di target price deciso da JP Morgan.