Dalla Francia all’Italia esplode la questione del caro bollette: le mosse dei governi e le implicazioni sul settore
La crisi energetica mette in apprensione tutta Europa e i principali paesi provano a mettere in atto contromisure per attutire il caro bollette. In Francia il governo tenta di limitare l’aumento della bolletta elettrica al 4%. Così il ministro dell’economia francese Bruno Le Maire ha annunciato le misure di contenimento dei prezzi dell’energia chiedendo al colosso elettrico francese Électricité de France (Edf) di praticare sconti sul prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica per tutelare il potere d’acquisto dei cittadini francesi. Il governo francese in particolare andrà a incrementare le allocazioni alle tariffe regolate del nucleare e una riallocazione dell’aumento delle tariffe 2022 per un periodo di 12 mesi a partire da febbraio 2023 che consenta di limitare l’aumento tariffario al 4%.
Caro bollette: le misure della Francia
Dal canto suo la società elettrica EDF ha pubblicato un press release con la quantificazione degli impatti derivanti dalle misure eccezionali prese dal governo francese per il 2022. In particolare EDF ha comunicato un potenziale impatto che potrebbe essere di circa 8,48 miliardi di euro ai prezzi di fine 2021 oppure di 7,7 miliardi ai prezzi di gennaio 2022. Edf ha così deciso di cancellare la guidance di debito annunciando misure a protezione dei propri interessi. Si tratta di una notizia negativa per il settore, afferma Equita Sim, che configura per EDF sia impatti diretti di breve termine (per la parte di vendita dell’energia nucleare a prezzo prefissato regolato) sia impatti transitori per il delay negli aumenti tariffari. Gli analisti della Sim milanese ritengono che il timore di possibili misure governative impatterà negativamente la performance dei titoli energetici data la mancanza di visibilità sugli effetti economici in discussione. La decisione del governo francese aumenta l’incertezza sullo scenario a livello europeo affermano gli analisti della Sim secondo cui le società più esposte sono Enel (90% produzione venduta forward), A2A (55% produzione forward), Iren (90%), Erg, Alerion. Il giudizio finale su un intervento del governo dipenderà molto dai livelli di pricing sul quale gli eventuali extra profitti verranno misurati.
Caro bollette: cosa sta succedendo in Italia
Anche in Italia la questione del caro bollette imperversa. A far discutere l’idea lanciata dal ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, espressa durante una conferenza stampa secondo cui occorre finanziare gli sgravi sulle bollette per gli utenti con una tassa sugli extraprofitti delle società energetiche, queste società devono contribuire alla fiscalità generale per sostenere le categorie più svantaggiate secondo il ministro. Secondo Il Sole 24 Ore il governo Draghi potrebbe intervenire sulle bollette giovedì prossimo, ma sul tema degli extra-profitti non si potrà ripetere quanto avvenuto con la Robin Hood Tax giudicata incostituzionale. Potrebbero essere allungato il periodo degli incentivi per le renewables per ridurne l’impatto in bolletta afferma Equita. Dopo l’elezione del Presidente della Repubblica, ci sarà una nuova manovra da 30 miliardi per limitare impatti del caro-energia. Secondo Repubblica, infine, ci sarà un primo intervento da 700 milioni utilizzando i proventi dalla CO2 ed un secondo più rilevante sugli extra profitti. In una intervista, il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, ha sottolineato che andrà valutato con attenzione come intervenire. Per i produttori idroelettrici bisognerà verificare se hanno venduto forward l’energia e quali vantaggi stanno ottenendo. Discorso diverso per le renewables incentivate (conto energia) che ricevono un significativo incentivo oltre al prezzo dell`energia concludono da Equita Sim.