Notizie Notizie Mondo Ottimismo Draghi galvanizza l’euro. Strigliata all’Italia: meno parole e più fatti

Ottimismo Draghi galvanizza l’euro. Strigliata all’Italia: meno parole e più fatti

13 Settembre 2018 16:34

Mario Draghi riesce a ridare smalto all’euro con l’ottimismo professato oggi che ha spingo la moneta unica a ridosso di quota 1,17. La Bce, come da attese, non ha variato la propria impronta di politica monetaria con la prospettiva di stop agli acquisti di asset 8QE) a fine 2018.

La Bce ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita 2018 e 2019, mentre ha lasciato invariate quelle sull’inflazione.

Durante la conferenza stampa Draghi si è mostrato più ottimista sia sulla crescita, solida nonostante i rischi derivanti dalle tensioni commerciali e dai paesi emergenti, sia sull’inflazione. “In particolare Draghi si è mostrato ottimista sul rialzo dell’inflazione core, attesa salire in modo significativo, per effetto di una dinamica salariale positiva”, rimarcano gli esperti di MPS Capital Services.

Mario Draghi è intervenuto su più fronti definendo interessate la proposta di Juncker di una moneta unica che diventi riserva valutaria globale, aggiungendo che la Bce è pronta a collaborare con la Commissione Ue.

Nel corso della conferenza stampa spazio anche a un commento veloce sull’Italia, da cui aspoetta fatti, ossia il varo della legge di bilancio 2019 dopo le tante parole degli ultimi mesi che “in alcuni casi hanno generato danni, con l’aumento degli spread che si ribalta anche su famiglie e imprese”. Draghi ha fatto riferimento alle rassicurazioni arrivate dal ministro dell’Economia, così come dal premier e dal ministro degli Esteri circa il rispetto dei vincoli UE.

Euro scatta con sponda anche da debole cpi Usa
Il cross euro/dollaro si è così spinto fino a 1,1701. “Il movimento sul cambio era inizialmente partito dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione USA che hanno visto un rallentamento sia del dato generale sia di quello core”, rimarca MPS Capital Services.

Tutto confermato su tassi e QE
Nella riunione odierna il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,40%.

Sul fronte QE, da ottobre il Consiglio direttivo ridurrà il ritmo mensile degli acquisti netti di attività a 15 miliardi di euro sino alla fine di dicembre 2018 e anticipa che in seguito, se i dati più recenti confermeranno le prospettive di inflazione a medio termine, gli acquisti netti giungeranno a termine.