Piazza Affari interrompe striscia positiva, balzo petrolio fa volare Saipem. Tonfo di Carige
Si ferma a quota sei la striscia positiva di Piazza Affari. L’indice Ftse Mib, reduce da una settimana molto positiva con un salto in avanti di oltre il 3%, oggi ha pagato il riemergere di preoccupazioni sul fronte dazi ed è andato a chiudere in calo dello 0,91% a quota 21.339 punti.
A pesare è anche il ritorno di tensioni sullo spread. Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund è è riportato di slancio sopra 240 pb con il mercato che guarda con apprensione alle indicazioni che ci saranno nel DEF (da presentare entro giovedì). Il vice premier Luigi Di Maio, intervistato da Il Fatto, ha confermato l’intenzione di trovare le risorse per la prossima Manovra facendo deficit.
Tra i singoli titoli a pagare dazio le banche con Intesa Sanpaolo in calo di oltre il 2%. Tra le banche, fuori dal Ftse Mib, tracollo di quasi il 10% per Banca Carige sul timore che si renda necessario un nuovo aumento di capitale da circa 200 mln. L’istituto ligure ha precisato che il nuovo management presenterà il nuovo piano richiesto dalla bce nei tempi previsti e si impegnerà a rispettare i requisiti richiesti.
Vendite diffuse su Prysmian (-2,37%) nonostante l’annuncio del collaudo con successo del sistema in cavo inter-array per il parco eolico offshore Wikinger, situato nelle acque tedesche del Mar Baltico. Male anche Tim scesa dell’1,4% in attesa dei responsi dal cda odierno.
Maglia rosa di giornata a Saipem (+3,61%) trainata dal balzo dei prezzi del greggio con Brent balzato ai massimi dal 2014.