Compito sempre più arduo per Powell, troppo ottimismo potrebbe spaventare investitori
Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, stasera così come nei prossimi meeting sarà chiamato a soppesare al meglio le parole per non impaurire gli investitori circa le intenzioni della banca centrale sul fronte tassi. Un gioco delicato di equilibri poichè la forza dell’economia Usa spingerà la Fed a rivedere al rialzo le proiezioni economiche ma allo stesso tempo non dovrà spaventare eccessivamente il mercato circa un possibile percorso di rialzo dei tassi più ripido.
Stasera la Fed anuncerà il terzo rialzo dei tassi di interesse in questo 2018 portando il costo del denaro nel range 2-2,25% con i riflettori che saranno rivolti principalmente agli indizi in arrivo da Powell e dal dot plot circa le intenzioni future.
Le proiezioni sui prossimi aumenti dei tassi, il cosiddetto dot plot, stilato in base alle previsioni di voto dei vari membri della banca centrale, l’ultima volta indicva complessivamente 4 rialzi nel 2018 (quindi una possibile stretta anche a dicembre) e 3 nel 2019. Qualcosa potrebbe cambiare con l’approdo del nuovo vice presidente Richard Clarida che nel meeting di giugno non era stato ancora incaricato ufficialmente e che sostituisce come membro votante l’ex presidente della Fed di New York William Dudley. Essendo Dudley conosciuto come una colomba, la nuova formazione potrebbe portare a una Fed più Hawkish (falco) soprattutto nel lungo termine. In tal senso è interessante guardare alle proiezioni per il 2021 che stasera appariranno per la prima volta.
Quanti rialzi ancora?
“È evidente che ad ogni rialzo si avvicina tautologicamente il momento in cui la banca centrale dovrà fermarsi – asserisce Alessandro Balsotti Strategist e Gestore del JCI FX Macro Fund – . Un livello che dista ancora, a guardare gli ultimi DOTs (le proiezioni dei membri del FOMC) 5-6 rialzi, compreso quello di oggi, qualcosa in meno (circa 4) se guardiamo il tasso considerato di equilibrio di lungo periodo”.
Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr, si aspetta una marginale revisione al rialzo di stime economiche e dot plot; inoltre Powell confermerà la view positiva sull’economia USA “e manterrà l’indicazione che è richiesta una graduale rimozione dello stimolo, senza trascurare, ma nemmeno enfatizzare i rischi allo scenario”. “In generale il FOMC dovrebbe rivelarsi marginalmente più hawkish delle attese”, aggiunge lo strategist di Anthilia.
Come preparare i mercati a un sentiero più ripido
Powell sia stasera che nei prossimi mesi dovrà destreggiarsi in modo da colmare in maniera non traumatica il divario tra la proiezione della Fed di tre rialzi nel 2019 e le attuali aspettative del mercato su due rialzi dei tassi. “È un filo sottile quello da percorrere – argomenta David Lafferty, Chief Market Strategist di Natixis Investment Managers – in quanto Powell vorrebbe preparare i mercati a un percorso leggermente più ripido. Questo è reso ancora più difficile se si considera la posizione di chi vorrebbe spingere le aspettative anche un po’ più in alto rispetto ai livelli attuali, ma che allo stesso tempo non vuole spaventare gli investitori o rischiare di invertire la curva dei rendimenti”.
La politica della Fed si sta avvicinando a una fase “pericolosa” con l tasso reale dei Fed funds sta superando lo 0% per la prima volta in dieci anni, in quanto il tasso vicino al 2% sta finalmente superando l’inflazione (vicina al 2%). “I prestiti overnight non sono più denaro gratuito – aggiunge l’esperto di Natixis Investment Managers – . Forse più importante, il percorso di restringimento atteso della Fed nel corso del prossimo anno porterà i tassi oltre r* (r-star), ovvero il confine teorico in cui la politica della Fed passa da accomodante e restrittiva“.