Notizie Notizie Italia Astaldi ancora nella bufera dopo concordato: arriva anche downgrade Fitch. Consob vieta vendite allo scoperto  

Astaldi ancora nella bufera dopo concordato: arriva anche downgrade Fitch. Consob vieta vendite allo scoperto  

2 Ottobre 2018 09:52

 

Astaldi non rialza la testa a Piazza Affari dopo l’annuncio del concordato preventivo ‘con riserva’ arrivato sul finire della scorsa settimana. Sotto questo peso l’ottava è iniziata con un -28% e con il titolo che non è riuscito a fare mai prezzo e anche oggi sembra andare in scena lo stesso copione. Astaldi ha inoltre incassato ieri anche il downgrade di Fitch (leggi qui). E dopo la caduta in Borsa delle ultime sedute (con il titolo che è passato da quota 1,13 euro di giovedì a 0,571 di ieri) è arrivata la comunicazione della Consob che ha deciso di vietare temporaneamente le vendite allo scoperto sul titolo del gruppo romano delle infrastrutture.

In una breve nota la Consob ha fatto sapere che il provvedimento è in vigore per l’intera seduta borsistica di oggi e ha precisato che “il divieto è stato adottato in applicazione dell’articolo 23 del regolamento comunitario in materia di “Short Selling”, tenuto conto della variazione di prezzo registrata dal titolo nella giornata ieri (superiore alla soglia del -10%)”. Sempre ieri è entrata in azione anche l’agenzia Fitch che ha tagliato il rating su Astaldi a ‘C’ dal precedente ‘CCC-‘, rimuovendolo il “Rating Watch Evolving”.
“Il downgrade – si legge in una nota di Fitch – riflette la decisione di Astaldi di presentare richiesta di concordato preventivo come continuità aziendale, annunciata lo scorso 28 settembre, e presa visto che non ha ricevuto offerte vincolanti per la vendita della sua partecipazione nella Concessione per il Terzo Ponte sul Bosforo in Turchia”. L’agenzia di rating Usa sottolinea che visto che l’aumento di capitale era subordinato a questo accordo, Astaldi ha annunciato che il pre-esistente piano 2018-2022 non era più perseguibile.
Intanto, secondo quanto riportato da “Il Sole 24 Ore“, in attesa della nomina di un perito e che venga depositata la relazione in Tribunale, i creditori si stanno muovendo, con lo studio legale Paul Hastings che è sceso in campo. “Ieri a Londra lo studio – scrive il quotidiano finanziario – ha avuto una riunione telefonica con gli obbligazionisti“. Bisognerà capire se Astaldi pagherà la cedola del bond in scadenza il 3 dicembre. Si guarda anche alla tempistica: sempre secondo quanto rivela “Il Sole 24 Ore” la durata del concordato andrebbe verso quota 180 giorni e non più 120 come previsto in un primo momento.

Il venerdì nero per Astaldi

Nella giornata di venerdì che Astaldi esce allo scoperto, comunicando al mercato il ricorso al ‘concordato in bianco’ di fronte al ‘protrarsi della procedura di vendita del Terzo Ponte sul Bosforo, determinato dalle vicende politiche ed economico-finanziarie che hanno interessato la Turchia nel corso del 2018, ha imposto di adeguare il complessivo Piano di rafforzamento patrimoniale e finanziario presentato al mercato’.
In serata, su richiesta della Consob, Astaldi ha comunicato che a fine giugno l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 1,89 miliardi contro gli 1,47 miliardi registrati a fine dicembre. “Gli incrementi registrati dalle poste in commento rispetto al dato del 31 dicembre 2017, sono essenzialmente da ricondurre – spiega la società in una nota – alla dinamica del capitale circolante gestionale, che presenta picchi di assorbimento tipici del primo semestre dell’anno (legati alle tradizionali dinamiche di pagamento delle committenze pubbliche con cui il gruppo opera)”. L’aumento dell’indebitamento, aggiunge la società, è condizionato da “fenomeni non ricorrenti quali il minore ricorso alle cessioni di credito pro-soluto, per lo smobilizzo dei crediti commerciali (minore ricorso per 120 milioni di euro, rispetto al dato comparativo di fine 2017)”.