Scope: economia italiana esposta a rischi significativi di peggioramento
L’Italia torna sotto i riflettori dei mercati dopo che il governo ha deciso di fissare il deficit al 2,4% del Pil per i prossimi tre anni nella nota di aggiornamento al DEF, propedeutico alla legge di bilancio 2019. Un obiettivo che potrebbe rendere più ardua la sfida per la sostenibilità del debito e pone significativi rischi aggiuntivi sul merito di credito del Paese. Lo scrive nero su bianco l’agenzia di rating Scope in una nota dedicata ai conti pubblici italiani e ai numeri finora emersi dalla nota di aggiornamento al Def.
Scope Ratings: economia italiana esposta a rischi significativi
L’agenzia tedesca, che sull’Italia ha un rating sovrano A- con outlook negativo, sottolinea che il mancato miglioramento della sostenibilità fiscale in un periodo di crescita superiore al potenziale potrebbe lasciare esposta l’economia italiana a “significativi” rischi di peggioramento. Il debito pubblico italiano – ricorda l’agenzia – si è attestato al 133,4% del PIL nel primo trimestre del 2018, 31 punti percentuali al di sopra dei livelli del primo trimestre 2008. Il rapporto debito/PIL dell’Italia è rimasto elevato dopo aver raggiunto circa il livello attuale nel 2014, nonostante una ripresa economica sostenuta da allora. “L’incapacità di migliorare saldamente la sostenibilità fiscale mentre l’Italia sta crescendo al di sopra del potenziale potrebbe lasciare l’economia esposta a rischi significativi in futuro”, afferma Dennis Shen, analista di Scope Ratings. “Una significativa politica fiscale prociclica espansionistica è un errore in questa fase avanzata del ciclo globale, in quanto aumenta la probabilità che in una recessione si renda necessaria un’austerità fiscale prociclica, amplificando le difficoltà di quella recessione”.
Il rapporto debito/PIL potrebbe superare di gran lunga il 145% del PIL in uno scenario “stressato” in cui l’agenzia Scope valuta l’impatto sul bilancio pubblico italiano in condizioni di shock economico globale (con l’effetto di due anni di recessione in Italia e conseguente deterioramento del bilancio di bilancio) insieme ad un contemporaneo picco dei tassi di finanziamento del mercato. La maggior spesa e la riduzione delle tasse limitano gli spazi di manovra fiscale per il futuro, mentre l’aumento delle esigenze di raccolta da parte del governo, insieme ai più elevati tassi di interesse, potrebbero togliere spazio a consumi e investimenti privati. In questo contesto l’agenzia ritiene “concreti” i rischi sulla sostenibilità del debito italiano. “La probabilità che il rapporto debito/pil dell’Italia imbocchi un generale percorso di salita in un orizzonte di cinque anni non è trascurabile”, ha concluso Shen.Infine però l’agenzia dice di attendere i dettagli delle nuove misure fiscali incluse nel bilancio 2019 insieme all’Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza pubblicato, dato che il bilancio deve essere presentato alla Commissione Europea entro il 15 ottobre.