Confindustria, CSC: tre rischi su Italia. Non solo spread, ci sono altre due minacce
I tre rischi all’orizzonte che incombono sull’Italia sono un eventuale nuovo aumento dello spread, una eventuale decisione dell’Ue di avviare una procedura di infrazione e, come paventato poche ore fa dagli analisti di Goldman Sachs, il downgrade dell’Italia da parte delle agenzie di rating. Così scrivono gli analisti del Centro Studi Confindustria nella nuova edizione degli Scenari economici.
Il CSC ha rivisto al ribasso l’outlook sull’espansione del Pil a un rialzo +1,1% nel 2018 e a +0,9% nel 2019. Rispetto ai calcoli di giugno, il taglio è di 0,2 punti per entrambi gli anni.
“Si assottiglia la crescita dell’Italia – scrivono gli analisti del Centro studi di Confindustria, spiegando che il downgrade si giustifica con le attese di un Pil più debole nel secondo trimestre del 2018 e da una revisione al ribasso dell’espansione stimata per il secondo semestre di quest’anno.
Per il CSC altri rischi al ribasso che possono incidere più direttamente sulla dinamica del Pil italiano, soprattutto nel 2019, sono: “l’eventuale impatto restrittivo sui bilanci di imprese e famiglie a seguito dell’ormai prossima fine della politica monetaria iper-espansiva della Bce; l’epilogo degli incentivi sugli acquisti di beni strumentali; un’eventuale diminuzione della fiducia dei mercati sulla sostenibilità dei conti pubblici italiani, legata all’incertezza sulle scelte di politica economica del nuovo governo, che verranno definite nella Legge di bilancio in ottobre”.