Piazza Affari dubbiosa verso il Def, Ftse Mib in calo insieme alle Borse europee. Salita spread frena le banche
Piazza Affari accoglie con freddezza l’arrivo del testo della nota di aggiornamento al DEF. Fin dai primi scambi dell’ultima seduta settimanale la Borsa di Milano imbocca la via dei ribassi, insieme agli altri listini europei. Dopo l’avvio l’indice Ftse Mib accelera al ribasso e cede lo 0,8% muovendosi in area 20.447 punti.
Ieri sera la versione del DEF è stata inviata a Bruxelles e alle Camere. Nel testo vengono confermati gli obiettivi di deficit, con un rapporto deficit-Pil al 2,4% l’anno prossimo e poi in calo al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021. Rivista al ribasso la stima di crescita per quest’anno che scende dall’1,5% previsto ad aprile all’1,2% stimato nella nota di aggiornamento del DEF. L’anno prossimo il Pil è visto a +1,5% e a +1,6% nel 2020.
Su questi numeri ora si apre ufficialmente la fase di confronto tra l’Italia e l’Unione europea sulla legge di bilancio, che dovrebbe concludersi entro fine novembre con il giudizio di Bruxelles. Il ministro dell’economia Giovanni Tria ha scritto una lettera all’Unione europea auspicando il dialogo, ma gli operatori rimangono scettici e la sensazione è che la manovra verrà bocciata dalla Commissione europea, stando anche alle dichiarazioni raccolte da Reuters di alcuni funzionari Ue, che parlano di “follia della deviazione” rispetto ai target sul deficit. Anche il governatore della Bce, Mario Draghi, nel corso dell’incontro con il presidente italiano, Sergio Mattarella, avrebbe espresso preoccupazione sul DEF considerando anche la fine del Quantitative easing.
In questo clima lo spread torna sopra 280 punti base e il rendimento è in ascesa soprattutto nella parte corta della curva (1,25% il biennale). Un movimento che penalizza ancora una volta le banche, con Intesa Sanpaolo (-1,9%) e Banco Bpm (-1,7%) tra le peggiori. Sul fondo del listino però finisce Stmicroelectronics, con un tondo di oltre il 3% in scia alle vendite che si sono scatenate ieri sui titoli tecnologici a Wall Street. Tra gli altri titoli, dopo un primo tentativo di recupero, Moncler (-0,6%) torna a scendere. In testa al Ftse Mib schizza invece Eni con un +1,5%.
Al di là dell’Italia, l’attenzione è rivolta ai dati sul mercato del lavoro americano, in uscita nel primo pomeriggio, che anche a settembre dovrebbero confermare il forte trend di creazione di posti di lavoro. Le stime di consensus vedono a settembre un saldo di +185 mila per le non farm payrolls dalle +201mila del mese precedente. Il tasso di disoccupazione è atteso scendere dal 3,9 al 3,8%. Si tratta di indicazioni importanti in quanto tenute in considerazione dalla Federal Reserve per definire la sua politica monetaria e che assumono ancora più importanza dopo le ultime dichiarazioni del governatore Jerome Powell, che sono state interpretate con una venatura più hawkish del solito. Una prospettiva che ha scaldato i rendimenti dei Treasury americani negli scorsi giorni, con il tasso sul T-bond sui massimi di sette anni in area 3,2 per cento.