Banco BPM alle prese con rebus credito al consumo, cessione Agos Ducato la prima opzione
Il processo di derisking di Banco BPM passa anche per la razionalizzazione della struttura del gruppo. La cessione di qualche asset andrebbe infatti a controbilanciare l’impatto sul capitale del processo di derisking (cessione Npl) e in queste settimane il gruppo sta guardando soprattutto ai possibili margini di manovra sul fronte credito al consumo.
Stando alle ultime indiscrezioni stampa, il gruppo nato dalla fusione tra Banco Popolare e BPM starebbe lavorando alla cessione della quota del 39% detenuta in Agos Ducato e in tal senso si sarebbe pervenuti anche alla nomina di un advisor che avvii le discussioni con Credit Agricole.
L’intento è quello di valorizzare gli asset che presentano le valutazioni più interessanti e anche ridurre le sovrapposizioni di attività createsi dopo la fusione. Banco Bpm, come riferito dal Sole 24 Ore, ha avviato discussioni con Credit Agricole, che possiede il restante 61% di Agos Ducato. A sua volta l’istituto transalpino starebbe valutando di dotarsi di un advisor.
Le possibili alternative
Nell’ambito del credito al consumo Banco BPM detiene anche Pro-Family e allo studio potrebbero esserci quindi vie alternative alla cessione di Agos Ducato; il gruppo guidato da Giuseppe Castagna potrebbe infatti valutare la vendita di Pro-Family, oppure razionalizzare la struttura facendo confluire Pro-Family in Agos Ducato e in ultimo vagliare con Credit Agricole (che detiene il restante 61% del capitale) la possibilità di un’Ipo di Agos, attualmente difficile viste le condizioni di mercato.
Agos Ducato nel 2017 presentava ricavi per 919 milioni di euro, mentre gli sono balzati a 294 milioni dai 240 mln dell’anno precedente; per Banco Bpm l’utile pro quota è stato di 116,2 milioni.