Piazza Affari deraglia a -1,71%, profondo rosso per lusso (-10% Moncler) e auto
Giro di boa settimanale senza smalto per Piazza Affari che chiude sui nuovi minimi a un anno e mezzo. Dopo il rimbalzo della vigilia, l’indice Ftse Mib (close a -1,71% a 19.719 punti) ha pagato questa volta il violento sell-off che ha colpito lusso e auto complici i timori sulla crescita globale e in particolare il possibile indebolimento della domanda dalla Cina.
In Italia lo spread si è mantenuto sotto quota 300 pb in attesa del voto di domani sulla NADef. Oggi l’asta Bot ha visto i rendimenti raddoppiare a quota a 0,949%, pari al rendimento massimo da 5 anni. Indicazioni non confortanti dalla domanda, scesa ai minimi a sei mesi. Domani test ancora più impegnativo con l’asta BTP. Il ministero dell’Economia offrirà tra 5 e 6,5 miliardi di euro nell’asta di titoli a medio lungo termine che sarà caratterizzata dal lancio del nuovo Btp triennale con scadenza ottobre 2021 e cedola del 2,3%. Del titolo triennale sarà offerto per un importo compreso tra 3 e 3,5 miliardi.
Spicca il forte ritracciamento del settore del lusso (-10,84% Moncler, -4,25% Salvatore Ferragamo) depresso dal downgrade di Morgan Stanley e i timori sulla debole domanda dalla Cina.
Pioggia di vendite anche sui titoli del comparto auto & Parts, con Ferrari giù di oltre l’8%, mentre Brembo e Fca hanno lasciato sul terreno oltre il 5%. Il settore paga i timori di un rallentamento della crescita economica globale e al potenziale calo della produttività cinese hanno spinto a ribasso il comparto dell’automotive. Per Fca a nulla sono valsi i nuovi rumors sulla cessione della controllata Magneti Marelli al fondo KKR, con un accordo che sarebbe sempre più a portata di mano. A rilanciarle ieri l’agenzia Bloomberg, secondo la quale Calsonic Kansei, produttore giapponese di ricambi per auto di proprietà di KKR, e il gruppo guidato da Mike Manley avrebbero raggiunto un accordo di principio sul prezzo e potrebbero annunciare l’accordo entro fine mese. Sempre secondo quanto rivelato da Bloomberg, che cita fonti vicine alle trattative, Magneti Marelli sarebbe stato valutato 5,5 miliardi di euro (debito incluso).