Asta Tesoro: boom tassi BTP a tre anni, record da 2013. Ma JP Morgan aumenta esposizione Italia
Altra giornata di aste per il Tesoro italiano. Dopo quella della vigilia dei Bot annuali, che ha messo in evidenza tassi raddoppiati rispetto al precedente collocamento, un’altra prova della pressione rialzista sui rendimenti è arrivata con l’emissione di BTP a medio e lungo termine.
Focus soprattutto sul Btp a tre anni, che è stato emesso per un valore di 3,5 miliardi di euro, a fronte di tassi più che raddoppiati, anche in questo caso, fino al 2,51%, al record dall’aprile del 2013.
Per niente di buon auspicio neanche il bid-to-cover, ovvero il rapporto di copertura, che è sceso in modo deciso a 1,26, rispetto all’1,67 del precedente collocamento, confermando il calo della domanda per questa categoria di titoli di stato.
Assegnati anche 1,5 miliardi di BTp 7 anni, con il tasso balzato al 3,28%, il top dalla prima emissione.
Complessivamente, il Tesoro ha assegnato tutti i 6,5 miliardi di titoli in asta.
Nell’asta odierna, sono stati emessi anche, per un valore di 942 milioni, BTP a 15 anni, con rendimenti in crescita al 3,66% rispetto al 3,04% del mese scorso e BTP a 30 anni, con tassi al 3,79% rispetto al 3,55% precedente.
Il balzo dei tassi ha portato lo spread BTP-Bund ad accelerare di nuovo il passo, riavvicinandosi alla soglia di 310 punti base, con un rialzo percentuale superiore a +4%.
I rendimenti decennali viaggiano al 3,60%, poco distanti dal massimo intraday testato in corrispondenza del 3,61%. Sotto pressione i tassi sui Bund tedeschi a 10 anni, che scendono alle 13 circa ora italiana di oltre -6% allo 0,51%.
I Bund tedeschi sono stati presi d’assalto oggi dai buy non solo in attesa dell’asta italiana- e dopo di essa – ma in generale anche per l’avversione al rischio alimentata dalle forte vendite che hanno messo in ginocchio Wall Street, le borse asiatiche e, a ruota, i listini azionari europei.
Eppure, nonostante i timori che continuano ad assillare l’Italia, e che hanno portato Fitch, l’Fmi e l’INPS a lanciare nuovi avvertimenti sulla legge di bilancio, una nota confortante è arrivata dal responsabile della divisione reddito fisso di JP Morgan Asset Management Nick Gartside, intervistato da Il Sole 24 Ore. Gartside ha ammesso che alcuni fondi di JP Morgan stanno aumentando addirittura l’esposizione verso l’Italia.
“C’è volatilità sui Btp ma se gestita può essere un’opportunità“, ha detto, rassicurando sul fatto che “lo spread Btp/Bund non si attesterà oltre la soglia di allarme dei 400 punti”.
L’incertezza del quadro italiano, ha continuato l’esperto, a suo avviso è “adeguatamente remunerata: per questo alcuni dei nostri fondi stanno aumentando l’esposizione in Btp”.
Il gestore ha detto anche che “i problemi dell’Italia sono ben noti ma non si possono trascurare i punti di forza come il surplus della bilancia commerciale e l’avanzo primario”.