Trump insiste: ‘Fed fuori controllo, ma non licenzierò Powell’. Roubini: ‘tratta banca centrale come sacco pugile’
Si potrebbe esordire dicendo: gentile concessione da parte del presidente americano Donald Trump: “la Fed è fuori controllo” ma non c’è nessun piano per mettere alla porta il suo presidente Jerome Powell (tra l’altro, scelto da lui per rimpiazzare l’ex numero uno Janet Yellen). Per il secondo giorno consecutivo, Trump ha attaccato la banca centrale americana, smorzando tuttavia i toni rispetto a due giorni fa, quando aveva detto chiaramente “is going loco”, ovvero che l’istituzione “stava impazzendo”.
In un incontro con i giornalisti alla Casa Bianca, Trump ha ribadito di essere convinto che “la correzione (dei mercati) sia stata causata dalla Federal Reserve, che continua ad alzare i tassi”, aggiungendo poi di credere che “la Fed abbia perso il controllo”. Tuttavia, alla domanda sul futuro di Powell, ha risposto: “I am not going to fire him”, ovvero, “Non lo licenzierò”.
L’affondo era stato decisamente più netto nella giornata di mercoledì quando, in un intervento telefonico a Fox News, il presidente aveva commentato il disastro sofferto da Wall Street nella seduta di quel giorno – il Dow Jones era capitolato di più di 800 punti, soffrendo il calo più forte da febbraio, scatenando un bagno di sangue anche nei mercati asiatici e forti cali in Europa .- tuonando (e non era certo la prima volta) contro Powell & Co.
Alla domanda se fosse stata l’escalation della guerra commerciale Usa-Cina a provocare il sell off sull’azionario Usa, Trump aveva detto di non “essere contento della Fed”, aggiungendo:
“Il problema che ho è con la Fed. La Fed sta andando fuori controllo. Non so quale sia il problema che la porta ad alzare i tassi di interesse. E’ ridicolo”.
A tal proposito, un commento sull’atteggiamento di Trump è arrivato dall’economista e professore della New York University Nouriel Roubini:
“(Trump) sta attaccando la Fed a fronte di una crescita del Pil che è stata del 4,2% nel secondo trimestre – ha detto Nouriel – Aspettate il 2020, quando la crescita stagnerà verso l’1%. A quel punto (Trump) andrà fuori di testa contro la Fed, anche se la stagnazione sarà stata provocata non dalla Banca centrale Usa ma dalle sue politiche commerciali, fiscali e di immigrazione”.
Il presidente americano, ha sottolineato Roubini, “sta già usando la Fed come la sua sacca da pugile“.
Solidarietà al numero uno della Fed è arrivata nelle ultime ore anche da Christine Lagarde, numero uno del Fondo Monetario Internazionale, in occasione delle riunioni dell’Fmi e della Banca Mondiale a Bali, in Indonesia:
“Non assocerei Jay Powell alla pazzia – ha detto Lagarde in un’intervista rilasciata alla Cnbc- No, no, lui e i membri del suo board sono estremamente seri, solidi e sicuramente propensi a prendere le loro decisioni sulla base di informazioni vere, comunicandole in modo appropriato“.