E’ crisi per TIM in Borsa, ecco cosa preoccupa gli investitori
Anche oggi brutta performance a Piazza Affari per Tim, peggior titolo del Ftse Mib con un calo del 3,19 % a quota 0,4097 euro. Il mercato non ha apprezzato le prime indicazioni sul nuovo Piano e inoltre TIM segna -6% circa a inizio anno. Rispetto ai picchi post-annuncio offerta KKR il titolo si è sgonfiato di oltre il 18% (il 24/11 il titolo TIM si portò fino a 0,50 euro, ossia il prezzo dell’offerta non vincolante annunciata il 21/11 dal fondo Usa).
Ieri si è svolta una riunione informale del Cda di Tim, durante la quale il direttore generale, Pietro Labriola, ha illustrato ai consiglieri le linee guida del piano strategico che sarà presentato in via ufficiale al mercato il 2 marzo. Non c’è stato un comunicato ufficiale sulla riunione, ma secondo alcune indiscrezioni il Piano sarebbe stato accolto con favore dalla totalità del board.
A pesare sull’andamento del titolo in Borsa potrebbero essere alcune voci che suggeriscono una scissione della società in diverse entità quotate (in controllo a CDP e Vivendi, principali azionisti). Una strada per la riorganizzazione di Tim potrebbe essere infatti lo scorporo della società in più entità separate, tra cui NetCo, Sparkle, Noovle, ServiceCo e altre. Altre fonti suggeriscono invece, una struttura più semplice con due società quotate indipendentemente, separando la società di servizi dall’infrastruttura societaria a supporto. Secondo il Sole 24 Ore, l’unità Infrastruttura includerà la rete fissa insieme a Sparkle e Telsy, mentre il SeriviceCo includerà tutte le attività retail fisse e mobili, TIM Vision e Noovle.
Ad alimentare le preoccupazioni dei mercati finanziari ci sono diversi fattori: dal rischio che l’offerta non vincolante di KKR non venga finalizzata (anche se ad esempio La Verità sostiene che il fondo sarebbe pronto a “diventare ostile” con un’offerta più alta), il fatto che il progetto “rete unica” è tutt’altro che assicurato anche in questo “Piano B” e infine il rischio che questa divisione la disintegrazione verticale comporta sì un potenziale re-rating (multipli maggiori per infracos) ma anche la perdita di sinergie di coordinamento. “In questo contesto, il prossimo lancio dell’attesissima offerta Iliad sul fisso (presentazione prevista per il 25 gennaio) si aggiunge alle preoccupazioni del mercato”, argomentano gli esperti di Banca Akros. “Il bollettino quotidiano di eventi, rumors e scenari mutevoli, e la combinazione di incertezza sull’orientamento del board insieme all’interferenza politica rende comprensibile il nervosismo degli investitori”, asserisce Akros che ha rating buy su TIM con tp a 0,51 euro.
Venerdì 21 gennaio il Cda si riunirà nuovamente per procedere alla nomina del nuovo amministratore delegato, che con tutta probabilità vede la scelta cadere su Labriola.