Wall Street in rialzo, Nasdaq +1,5% dopo essere scivolato in fase correzione. Facebook supera ‘trauma’ Microsoft, attesa per trimestrale Nextflix
Titoli tecnologici in ripresa, dopo le vendite della vigilia che hanno portato il Nasdaq, con un calo dell’1,15%, a scivolare in fase di correzione: l’indice hi-tech è sceso, di fatto, a un valore inferiore di oltre il 10% rispetto ai massimi di novembre.
Oggi il listino scatta subito in avvio di seduta dell’1%, per poi accelerare con un rally dell’1,51% a 14.559 punti; il Dow Jones avanza dello 0,82% a 35.314, in rialzo di oltre 280 punti, mentre lo S&P 500 fa +0,96% a 4.577.
Tra i titoli hi-tech si mettono in evidenza Zoom Video e Microsoft; bene anche Tesla, Meta Platforms – ex Facebook – sale di oltre +2%.
Facebook, così come Sony, ha accusato nelle ultime sessioni l’annuncio di Microsoft, che l’altro ieri ha comunicato di aver raggiunto un accordo per acquistare il gigante dei videogame Activision Blizzard, per un valore di 68,7 miliardi di dollari. Il deal conferma la determinazione di Microsoft a crescere nel segmento dei videogiochi, e a competere in modo più agguerrito contro Meta (la ex Facebook) per lo sviluppo di tecnologie che creino un mondo virtuale, il cosiddetto metaverso.
Tra gli altri titoli, focus sulle compagnie aeree: American Airlines ha annunciato di aver riportato una trimestrale migliore delle attese, ma anche di aver rivisto al ribasso la guidance. Il titolo perde più del 3%.
Sotto pressione anche United Airlines, che ha avvertito che Omicron ha avuto un effetto negativo sulle prenotazioni, e che dunque rallenterà la ripresa post pandemia. Le quotazioni arretrano del 2% circa.
Bene Netflix, in attesa della pubblicazione della trimestrale, che avverrà dopo la chiusura della giornata di contrattazioni di Wall Street.
Qualche giorno fa il colosso americano dello streaming ha annunciato di aver alzato il costo mensile del suo abbonamento base negli Stati Uniti e in Canada di 1 dollaro, portandolo a $9,99. Il costo del piano premium è stato alzato invece da 17,99 a 19,99 dollari, mentre l’abbonamento standard costa ora $15,49, rispetto ai $13,99 precedenti.
Dal fronte macroeconomico è stato diffuso oggi il report settimanale delle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione. Dal dato è emerso che, nella settimana terminata il 15 gennaio scorso, il numero dei lavoratori americani che hanno fatto richiesta per la prima volta per ricevere i sussidi di disoccupazione è salito di 55.000 unità, a quota 286.000 unità, al massimo dal mese di ottobre del 2021. Il dato è stato peggiore delle stime degli analisti, che avevano previsto un calo a 220.000 unità, rispetto alle 231.000 unità della settimana precedente (dato rivisto al rialzo dalla crescita di 230.000 unità inizialmente comunicata).
L’attenzione di analisti e trader rimane focalizzata sul trend dei tassi decennali dei Treasuries Usa, che hanno toccato ieri la soglia dell’1,90% per la prima volta in più di due anni, esattamente dal dicembre del 2019.
A questo punto, tra gli economisti si sta diffondendo sempre di più l’aspettativa di un maxi rialzo dei tassi Usa nel mese di marzo, pari a 50 punti base, per calmierare le aspettative sull’inflazione.
I tassi decennali hanno ritracciato nelle ultime ore dai massimi, e viaggiano al momento attorno all’1,834%.