Notizie Notizie Mondo Trump affila armi contro Fed di Powell e si mette in competizione con Obama: ‘con lui tassi a zero’

Trump affila armi contro Fed di Powell e si mette in competizione con Obama: ‘con lui tassi a zero’

24 Ottobre 2018 13:45

Jerome Powell, numero uno della Federal Reserve, ultima ossessione di Donald Trump? A questo punto, dopo gli attacchi reiterati contro il banchiere centrale, si può affermare che la risposta è sì. Intervistato dal Wall Street Journal, il presidente degli Stati Uniti è tornato a puntare il dito contro la Fed di Powell, con dichiarazioni tra l’altro più infuocate rispetto a quelle rilasciate negli ultimi giorni. Al punto da dire che potrebbe “forse” pentirsi di aver scelto Powell alla guida della banca centrale. E’ stato infatti lui a decidere di non riconfermare l’ex presidente Janet Yellen allo scranno più alto dell’istituto.

“Troppo presto per dirlo, ma forse”, ha risposto così alla domanda se si sia pentito o meno di aver fatto questa scelta.

Non ha avuto invece remore a sottolineare:

“Sto dicendo solo questo: sono molto scontento della Fed, perchè con Obama i tassi di interesse sono stati pari a zero. E qui, ogni volta che facciamo qualcosa di straordinario, lui (Powell) alza i tassi”.

Stizzito, ha aggiunto: “Sembra quasi che sia felice di alzare i tassi”.

Trump ha riconosciuto che la Fed, normalmente, è indipendente dalla politica: le parole del presidente sono state tuttavia tali da far pensare piuttosto, secondo il Wall Street Journal, al suo bisogno di mettersi in competizione con l’ex presidente Barack Obama, in sostanza per assicurarsi che la buona performance dell’economia americana venga imputata a lui, e non al suo predecessore (che ha avuto di fatto l’assist della Fed grazie a un costo del denaro vicino allo zero).

E’ stato Trump stesso a parlare di competizione.

Come diavolo si può competere in questo modo? Ricordatevi, e questo è molto importante, che Obama ha operato in un regime di interessi a zero”.

Barack Obama è diventato presidente degli Stati Uniti nel 2008, dopo l’inizio della Grande Recessione nel dicembre del 2007. Quegli anni vengono ricordati per la politica monetaria estremamente espansiva adottata dalla Federal Reserve.

Restando in ambito Fed, nelle ultime ore un allarme è stato lanciato dall’ex numero uno della Banca centrale Usa, Paul Volcker.

L’America, ha detto, si “trova in un caos infernale, in qualsiasi direzione” la si consideri. Intervistato dal New York Times, Volcker ha affermato che la nazione ha perso il rispetto per la sua leadership e le sue istituzioni.

C’è l’esercito, almeno quello viene ancora rispettato – ha sottolineato – Ma mi chiedo, come è possibile gestire una democrazia, quando nessuno crede nella leadership del paese?”

A tal proposito, Volcker ha fatto riferimento proprio alla Fed, definendola una delle istituzioni in cui la gente ha perso la fiducia. E, su quell’indipendenza che dovrebbe essere una caratteristica della Fed, ha ricordato una riunione con l’ex presidente americano Ronald Reagan, avvenuta nel 1984, in cui l’allora capo di gabinetto della Casa Bianca, James Baker, gli disse: “Il presidente le ordina di non alzare i tassi di interesse prima delle elezioni”. E “io rimasi di sasso”, ricorda Volcker.