News Notizie Notizie Italia De Luise (Confesercenti): “Tre settimane di incertezza rischiano di frenare l’economia reale”

De Luise (Confesercenti): “Tre settimane di incertezza rischiano di frenare l’economia reale”

24 Ottobre 2018 15:33

“Non possiamo permetterci tre settimane in più di incertezza: non preoccupa solo i mercati, ma rischia di contagiare l’economia reale”. Così la Presidente nazionale di Confesercenti Patrizia De Luise, in occasione della Presidenza Nazionale Confesercenti.

“La spesa delle famiglie è già in frenata, e le nostre imprese ci segnalano il rallentamento delle vendite” dice De Luise. “Il governo deve ristabilire la fiducia con una risposta chiara, autorevole e convincente alla Commissione Ue. Se possibile, in anticipo sui termini imposti: tre settimane in più di attesa rischiano di diventare un macigno sui consumi interni. È il momento di dissipare le incertezze. L’Italia deve senz’altro far valere le sue ragioni in Europa, ma può farlo solamente in un clima di collaborazione con la Commissione europea, facendo ripartire un dialogo costruttivo”-

La numero uno dei Confesercenti inoltre fa un appello al governo.

“Non c’è solo il deficit: anche la spending review può liberare risorse. Un taglio della spesa improduttiva sarebbe utile al Paese e convincerebbe Bruxelles (…) bisogna fare di più per la crescita. (…) Per questo chiediamo al Governo di fare qualcosa di più”, conclude la Presidente di Confesercenti. “Le parti sociali devono essere propositive e in prima linea. Abbiamo preparato un documento di proposte con contributi per la semplificazione, per compensare fiscalmente gli effetti della deregulation sui negozi di vicinato, per la cedolare secca a canone concordato e per favorire il passaggio nelle imprese con la staffetta generazionale. Ma la priorità è l’alleggerimento fiscale per tutti, imprese e cittadini. È il fisco la zavorra che frena la nostra crescita: è arrivato il tempo di iniziare un piano progressivo, ma puntuale, di riduzione. O l’economia non tornerà mai a correre, né vedremo mai la ripresa dei consumi: di questo passo torneremo ai livelli precrisi solo nel 2021”.