Petrolio resta debole, Wti in area 66$: tori e orsi ‘combattono’ nell’area petrolifera (analisti)
Nuova seduta all’insegna della debolezza per il petrolio, con le quotazioni del Wti (riferimento americano) che cedono oltre lo 0,6% a quota 66,64 dollari al barile. Gli operatori attendono la data del 4 novembre quando scatteranno le sanzioni Usa sulle esportazioni iraniane.
“Tori e orsi stanno combattendo nel mercato petrolifero, con greggio stabile a 66,5 – 67 dollari”, sottolinea Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades, precisando nel suo commento giornaliero sull’andamento dell’oro nero che “al di sotto di 65,7 dollari, il minimo della scorsa settimana, potrebbe esserci spazio per ulteriori cali, mentre sopra i 68 dollari i tori rischiano di vincere la loro battaglia”. Lo scenario fondamentale è abbastanza complicato. “I tori hanno buoni argomenti, dicendo che la tendenza principale è ancora rialzista e che vi è il rischio di mancanza di offerta, specialmente dopo le sanzioni sull’Iran – argomenta l’esperto -. Inoltre, le tensioni che coinvolgono l’Arabia Saudita potrebbero aumentare ulteriormente il prezzo. Gli orsi sottolineano che i crescenti tassi di interesse negli Stati Uniti potrebbero rallentare la crescita economica globale, mettendo pressione sui prezzi del petrolio”.