Notizie Indici e quotazioni Hedge fund: Bank of America presenta i titoli più e meno shortati e le scelte overweight

Hedge fund: Bank of America presenta i titoli più e meno shortati e le scelte overweight

2 Novembre 2018 08:44

Quali sono i titoli più e meno shortati a Wall Street? La risposta la dà un report di Bank of America, che precisa che la maggior parte degli short interest rilevati sulle azioni arriva dal mondo degli hedge fund (circa l’85%).

I titoli più shortati in assoluto sono: Under Armour, Discovery, Campbell Soup, Kohl’s Corporation, Mattel, Nordstrom, Coty, TripAdvisor, Microchip Technology, Macy’s.

I titoli azionari meno shortati sono soprattutto le blue chip: Jp Morgan, Wells Fargo, Johnson & Johnson, UnitedHealth Group, Microsoft, PNC Financial, Medtronic, Berkshire Hathaway, Coca-Cola, Alphabet.

Bank of America ha individuato anche quei titoli azionari su cui gli hedge fund sono più overweight in base alla relazione tra il loro peso netto relativo tra le azioni e l’incidenza che hanno nell’indice S&P 500; e, ancora, quelle azioni su cui i fondi speculativi detengono le posizioni nette short maggiori, sempre in relazione all’incidenza che hanno nello S&P 500.

Le 10 azioni su cui gli hedge fund hanno l’esposizione netta maggiore in termini relativi sono:

Twenty-First Century Fox Class A; IQVIA Holdings, Incyte, Arconic, TransDigm, NRG Energy, Twenty-First Century Fox Class B, Alliance Data Systems, United Continental Holdings, Xerox.

Le 10 azioni shortate in base alla loro esposizione netta sono: Mattell, Hormel Foods, Microchip Technology, Albermarle, Coty, Discovery, Nordstrom, Under Armor, Omnicom, Iron Mountain.

Nell’analisi di Bank of America, viene messo in evidenza anche un importante dettaglio sulle scelte dei gestori dei fondi. Questi hanno dato infatti il via alla più grande rotazione dal 2008, in termini di scelte di investimenti, uscendo dai titoli ciclici ed entrando in quelli difensivi, prima dell’inizio della stagione degli utili negli Stati Uniti.

Gli analisti hanno fatto notare a tal proposito che “questa rotazione non sarebbe potuta avvenire con più tempismo, visto che l’indice S&P ha assistito a quasi una correzione del 10% a ottobre, con i titoli ciclici e ad alto rischio maggiormente colpiti, a fronte dei settori difensivi, che hanno invece sovraperformato”.