Conti pubblici: Unimpresa, da quadro italiano pochi spazi nella trattativa con Bruxelles
Entro il prossimo 13 novembre il Governo italiano dovrà rispondere alla Commissione europea sulla Manovra per il 2019, inviando una nuova bozza del provvedimento rivista. E mentre il braccio di ferro tra Roma e Bruxelles è destinato a proseguire nelle prossime settimane, il centro studi di Unimpresa analizza e mette a confronto i conti pubblici italiani con i Paesi dell’area euro. Secondo l’associazione il quadro che emerge dai conti pubblici italiani sembra dare pochi spazi di manovra al governo giallo- verde nella trattativa con l’Unione europea.
Nel confronto con i paesi dell’area euro, osservando i principali indicatori relativi al 2017, l’Italia mostra risultati deboli: rispetto al Prodotto interno lordo (Pil), il Belpaese segna il secondo peggior debito pubblico dopo la Grecia (131,8% contro 178,6%), uno dei più alti livelli di spesa pubblica (48,9% del Pil) sulla quale pesa significativamente la spesa per interessi sui titoli di Stato (3,8% del Pil) affiancata da uno dei più bassi livelli di spesa per investimenti (2% del Pil contro l’1,8% del Portogallo).
“Nelle ultime settimane si è acuita la tensione per i continui botta e risposta tra Roma e Bruxelles. Un negoziato caratterizzato da strappi costanti non fa bene al nostro Paese: le regole imposte dall’Ue sono anacronistiche e sbagliate, ma bisogna puntare alle regole e non a cercare scappatoie”, osserva il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.