Stress test Eba-Bce: se le banche britanniche e tedesche ‘appaiono più fragili delle italiane’
Dagli stress test dell’Eba risulta che, come riporta Il Sole 24 Ore, facendo “il confronto sullo shortfall di capitale tra il punto di partenza e quello di arrivo”, le “britanniche e le tedesche appaiono nettamente più fragili delle banche italiane”.
Nel caso del Regno Unito, “complice l’impatto della Brexit, le quattro banche UK (Barclays, Lloyds, Hsbc e Rbs) nel 2020 accusano perdite del Cet1 comprese tra 533 e 700 punti. Le otto tedesche assorbono perdite tra 340 e 770 punti. Deutsche Bank – che chiude lo scenario avverso all’8,14% – lascia sul terreno 576 punti. Per le italiane il delta medio è al contrario di 345 punti”.
Nell’editoriale “Il probblema è a Berlino, Parigi e Londra”, il direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini scrive che “le grandi banche italiane, come risulta anche dalla posizione presa da Banca d’Italia, tirano un sospiro di sollievo. Dopo i sacrifici fatti per allinearsi alle richieste della Bce sono uscite pressoché indenni dall’ultima tornata di ieri degli stress test (…) La novità è che finalmente le autorità di vigilanza europee, come aveva anticipato il presidente della Bce, Mario Draghi, hanno cominciato ad aggiornare i criteri di verifica e di controllo correggendo scelte inaccettabili che favorivano i Paesi più forti d’Europa. I risultati cominciano a essere evidenti. Nomi ben conosciuti del credito europeo, hanno ottenuto punteggi più bassi delle banche italiane, arretrando significativamente rispetto ai test precedenti”.
“Così hanno pagato dazio – continua Fabio Tamburini – non solo Deutsche Bank e Commerzbank, ma anche la francese Société Générale e le banche inglesi, assai penalizzate”.