Atlantia: S&P taglia rating a ‘BBB’ dopo crollo ponte Morandi. Per la ricostruzione si guarda anche alla Cina?
A distanza di quasi tre mesi dal crollo del ponte Morandi a Genova, S&P Global Ratings declassa Atlantia. In un report pubblicato ieri sera l’agenzia Usa ha abbassato il rating a lungo termine sul gruppo delle infrastrutture guidato da Giovanni Castellucci a ‘BBB’ da ‘BBB+’, con outlook negativo. Stessa azione è stata intrapresa sulla controllata Autostrade per l’Italia (Aspi), mentre ha confermato il rating a lungo termine ‘BBB+’ di Aeroporti di Roma (Adr) alla luce del suo isolamento parziale rispetto al possibile stress creditizio della sua controllante. A Piazza Affari il titolo Atlantia si muove sulla linea della parità, scambiando a 17,65 euro (-0,08%).
La decisione, spiegano gli analisti dell’agenzia di rating, riflette “la crescita del rischio regolatorio e operativo dopo il crollo del ponte a Genova“. “Al momento – proseguono gli esperti – il Governo non ha intrapreso alcuna iniziativa per avviare la revoca della concessione. Tuttavia, il sentiment negativo e alle volte contraddittorio dell’esecutivo verso il sistema delle infrastrutture a gestione privata, soprattutto stradale, aumenta l’incertezza sul futuro scenario operativo e potrebbe portare a condizioni di concessione più severe sui nuovi investimenti”. Secondo la view di S&P “queste incertezze operative potrebbero comportare per Aspi e Atlantia “condizioni più difficili per rifinanziarsi sui mercati dei capitali e maggiori costi di rifinanziamento”.
L’outlook negativo su Atlantia riflette le continue incertezze relative alle prossime azioni che il governo può avviare e alle conseguenze finanziarie che potrebbe nascere. Inoltre, le indagini e il caso giudiziario sul crollo del ponte “potrebbero tradursi in ulteriori contenziosi che potrebbero portare a sanzioni e ammende legali rilevanti per Aspi, e conseguentemente per Atlantia”.
“Al momento non prevediamo – segnalano da S&P – uno scenario che possa portare a downgrade di Aspi e di conseguenza di Atlantia, a speculative-grade (livello speculativo, ovvero sotto ‘BBB-‘). Questo perché riteniamo che la risoluzione del contratto di concessione sia improbabile nell’immediato”.
Per la ricostruzione si guarda anche a Oriente
Intanto in questi giorni il sindaco di Genova, Marco Bucci, è in Cina, dove è in corso “China international import exhibition“. E si torna ad evocare una nuova “Via della Seta” per far fronte alle emergenze, tra cui quelle post crollo del ponte morandi lo scorso 14 agosto, che sta vivendo il capoluogo ligure. Sui social Bucci ha postato: “Un’altra giornata importante per Genova in Cina. Ansaldo Energia ha firmato un contratto da 60 milioni di euro con la Shangai Electric per la fornitura di una turbina a gas. Abbiamo incontrato i rappresentanti genovesi e liguri a Shangai che si impegneranno a promuovere la nostra città a tutto campo. E abbiamo parlato a lungo con il ministro Luigi Di Maio perché Genova abbia un ruolo strategico nella nuova Via della Seta”.
Bucci ha incontrato ieri i vertici del big statale cinese delle infrastrutture, China Communication Construction Company (CCCC) che ha di recente inagugurato un ponte che collega Hong Kong a Macao. Con Wang Jingchun, presidente esecutivo di CCCC, e i vertici del colosso cinese, Bucci ha approfondito le tematiche relative ai più importanti ponti costituiti dal gruppo asiatico, ai quali ha ricordato che, oltre all’urgenza della ricostruzione del ponte della Val Polcevera, vi sono anche molti progetti infrastrutturali essenziali per lo sviluppo di Genova, come la gronda autostradale.