Confronto Italia-Ue prosegue, tempo fino al 13 novembre per rispondere su manovra: rischi e scenari possibili
Sui mercati si continua a guardare alla questione Italia. Non si perde di vista la scadenza della prossima settimana (13 novembre) quando il governo giallo-verde dovrà rispondere alla Commissione europea con la revisione della bozza della Legge di bilancio.
Le parti mantengono le loro posizioni. Al termine della riunione di ieri dell’Eurogruppo la conferma del giudizio negativo dell’Europa sulla legge di bilancio italiana ed è stata ribadita la necessità di una revisione della manovra. Per l’Italia il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha dichiarato che la manovra “non cambia” e che al momento “non c’è né scontro né compromesso” con l’Ue. E in uno scenario in cui prosegue il braccio di ferro tra Roma e Bruxelles, lo spread rimane sotto quota 300 punti base, pur registrando un rialzo di circa il 2% in area 295 punti base.
Secondo Petko Mikov, research analyst di Marzotto Investment House, è probabile che i Btp si rinforzino entro il 13 novembre. “Pensiamo che gli attuali valori di mercato stiano già scontando il fatto che l’Italia rientri nella PDE (Procedura per debito eccessivo) con l’applicazione di alcune sanzioni finanziarie”, sottolinea inoltre l’esperto aggiungendo che i toni del confronto, e un eventuale avvio della procedura d’infrazione saranno tra i principali driver dell’andamento dei Governativi italiani ed europei nei prossimi mesi.
Marzotto Investment House mette in evidenza tra i rischi negativi l’inasprimento della retorica dell’Italia in risposta alla Commissione (rinnovando voci riguardo la possibilità di un’Italexit, introduzione di mini-BoTs o un ulteriore alleggerimento fiscale) e le agenzie di rating che evidenziano il rischio di un downgrade a spazzatura (molto improbabili), mentre tra quelli positivi la resa dell’Italia alle richieste della Commissione Europea/pressioni dei mercati e la riduzione del deficit per il 2019 (uno scenario molto improbabile, visto che porterebbe alla caduta del governo) o solo l’ulteriore ritrattazione dai suoi piani per il 2020/21 e l’alleggerimento delle tensioni con la Commissione Europea (ipotesi più probabile).
Anche in uno scenario positivo, è probabile che il differenziale tra BTP-Bund rimanga elevato fino al prossimo giro di rating ed elezioni europee (marzo-maggio 2019) – ovvero sopra sia i livelli medi del differenziale quinquennale (157 punti base) che decennale (190 punti base). Il target di Marzotto è di 200 punti base.
Che l’Italia e la manovra tricolore siano sempre nell’occhio del ciclone emerge anche dall’analisi di Scope Ratings che vede rischi sul fronte fiscale, alla luce delle ottimistiche previsioni sulla crescita del Pil. “Il governo ha avanzato delle ipotesi ottimistiche, con il Pil che crescerà dell’1,5%, dell’1,6% e dell’1,4% rispettivamente nel 2019, 2020 e 2021, rendendo più elevati i rischi al ribasso per le proiezioni fiscali dell’esecutivo”, avverte l’agenzia di rating europea che ha sottolineato come la crescita dell’economia italiana si sia fermata nel terzo trimestre. . Il giudizio di Scope Ratings sull’Italia (A- con outlook negativo) verrà rivisto il 7 dicembre, con le questioni che verteranno sulla sostenibilità del debito, che rappresenta un rischio significativo per il rating.
“Il recente rallentamento economico sottolinea la natura ottimistica delle stime del governo per una crescita dell’1,5% nel 2019 e un deficit al 2,4% del Pil”, afferma Dennis Shen, analista di Scope. “Il deficit, già oltre i target fissati nelle regole Ue, potrebbe facilmente allargarsi oltre il 2,4% indicato, a meno che non vengano apportate modifiche significative al programma fiscale” del governo.