Chiusura sottotono per Piazza Affari, sprint di Tim
Inizio di settimana incolore per Piazza Affari che dà seguito alle vendite che avevano caratterizzato la parte finale della scorsa ottava. In chiusura l’indice Ftse Mib ha ceduto l’1,05% a quota 19.055 punti. Riflettori ancora rivolti sulla disputa tra Italia e Ue in attesa di domani, giorno entro cui l’Italia dovrà dare una risposta all’Ue, che ha bocciato la sua proposta di bilancio. Secondo le ultime indiscrezioni il ministro dell’Economia Giovanni Tria, potrebbe aggiustare il tiro sulla crescita programmatica, rivedendo al ribasso le stime sul Pil del 2019 e avvicinandosi dunque alle posizioni dell’Ue. Intanto oggi l’Istat ha lanciato un nuovo allarme crescita per il trimestre in corso che potrebbe vedere emergere un segno meno dopo lo stallo del terzo trimestre. Per rispettare le stime 2018 del Nadef il Pil dovrebbe invece segnare un +0,4% t/t.
Sul parterre di Piazza Affari hanno schivato le vendite i titoli del settore oil (+0,11% Saipem, +0,21% Eni) in scia alla risalita dei prezzi del petrolio dopo la decisione dell’Arabia Saudita di ridurre le vendite di greggio a dicembre.
Inizio di settimana a spron battuto per il titolo Tim (+2,79%) sotto la spinta degli ultimi sviluppi che vedono il governo in campo per favorire una futura aggregazione della rete Tim con quella di Open Fiber. Il vice premier Luigi Di Maio ha confermato che il governo gradisce la creazione di un singolo player italiano ed è al lavoro per creare le condizioni affinchè la questione Tim venga risolta entro la fine dell’anno. Già settimana scorsa il titolo della maggiore tlc italiana si era scaldato sul ritorno dei rumor di un possibile accordo con Open Fiber sulla rete. L’operazione avverrebbe sotto la regia di Cdp che detiene una quota vicina al 5% in Telecom Italia e al 50% in Open Fiber. Telecom Italia vede di buon occhio un’integrazione della rete Tim con quella di Open Fiber, a patto che il controllo rimanga in mano alla maggiore tlc italiana. “Tim è favorevole alla creazione in Italia di un singolo network di Rete per evitare inutili duplicazioni di investimenti infrastrutturali e siamo aperti a possibili collaborazioni con Open Fiber – rimarca l’amministratore delegato di Telecom Italia Amos Genish – . L’azienda rimane convinta che Tim rimanga il soggetto tenuto a controllare la Rete in Italia, come avviene in tutti gli altri Paesi”.
Rimbalzo anche per Leonardo (+1,72%) dopo il tonfo di venerdì dovuto all’ebita trimestrale sotto le attese. Oggi il colosso della Difesa ha trovato sponda nella nuova commessa da 280 milioni di euro arrivata dalla Guardia di Finanza per 22 elicotteri bimotore di nuova generazione AW169M. Il contratto comprende anche un pacchetto completo di supporto e addestramento che potrebbe essere esteso in futuro con ulteriori servizi per un valore fino a 100 milioni di euro. Intanto gli analisti si mantengono positivi sul titolo Leonardo con Equita che ha confermato il giudizio Buy (prezzo obiettivo a 11,9 euro); dice Buy anche Societe Generale con target price a 11 euro.