Mercato europeo auto resta in calo, sotto effetto Wltp. Fca peggio del mercato, Jeep corre ancora
Il mercato europeo dell’auto rimane in territorio negativo, con le immatricolazioni che sono calate nell’Unione Europea+Efta del 7,4% a quota 1.118.859 di vetture. Un dato lontano, tuttavia, dalla decisa contrazione di settembre, quando le vendite europee sono calate di oltre il 23 per cento. Nell’analisi del Centro studi promotor (Csp) viene definita “una contrazione importante, ma poco significativa in quanto è soltanto la coda della perturbazione al normale andamento delle vendite determinato dall’entrata in vigore dal primo settembre del nuovo sistema di omologazione Wltp”. Se si esclude questo effetto, argomenta Csp, l’andamento del mercato dell’auto in questa area europea non è negativo. Anzi se si osservano i dati dei primi dieci mesi dell’anno, con 13.424.360 vetture immatricolate, si registra una crescita dell’1,4% sullo stesso periodo del 2017. “Il mercato europeo dell’auto non è quindi di certo in una fase di crescita tumultuosa, ma gode buona salute con la maggior parte dei mercati nazionali in crescita”, puntualizzano ancora da Csp.
C’è poi un’altra questione che rimane sul tavolo: tutti i Paesi sono coinvolti dal ‘fenomeno della demonizzazione del diesel‘ con un impatto tuttavia differenziato da mercato a mercato e comunque con effetti, per il momento, di scarso rilievo sul volume complessivo delle immatricolazioni. “Particolarmente significativi nell’area Ue+Efta sono i risultati dei cinque maggiori paesi in cui si concentra il 71,5% delle vendite di autovetture – segnala il Centro studi promotor -. Tra questi paesi, Germania, Regno Unito e Francia hanno ormai decisamente superato i volumi del periodo precedente la grande crisi iniziata nel 2008, mentre gli altri due, Italia e Spagna, sono invece ancora lontani da quei livelli”.
Per quanto riguarda il mercato italiano dopo i rialzi registrati negli ultimi due anni, i primi dieci mesi dell’anno hanno evidenziato un calo del 3,2 per cento. Una contrazione che può essere in parte ricondotta ancora all’effetto Wltp e che potrebbe essere recuperata in novembre e dicembre. Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, mette però in evidenza che “la ripresa del mercato italiano e il suo ritorno a livelli di vendita stanno subendo una battuta d’arresto legata, non tanto alla domanda potenziale del Paese, quanto al deterioramento del quadro economico“.
Capitolo Fiat Chrysler Automobiles (Fca) che fa peggio del mercato. Stando ai dati snocciolati stamattina dall’Acea, il gruppo italo-americano ha immatricolato il mese scorso oltre 66.200 vetture (-13,3%), per una quota che è passata dal 6,3% al 5,9 per cento. Nei primi dieci mesi dell’anno, Fca ha registrato un lieve calo dell1,8% a 891.500 veicoli, con la quota che si è attesta al 6,6 per cento. “Anche in ottobre la nuova normativa Wltp ha parzialmente influenzato il mercato mentre Fca ha proseguito nella sua strategia di privilegiare la qualità delle vendite. La crescita di Jeep continua mese dopo mese ed è ottimo il risultato delle city car di Fiat, 500 e Panda, che continuano ad incrementare le vendite”, ha commentato Pietro Gorlier, chief operating officer per la regione Emea.
Nella galassia Fca un punto fermo è Jeep. Anche nel mese di ottobre è proseguita la crescita brand che archivia il mese passato con oltre 10.900 immatricolazioni, in aumento rispetto all’anno scorso del 12,2 per cento. Nel progressivo annuo le registrazioni Jeep sono oltre 142.200, ben il 60,8% in più rispetto allo stesso periodo del 2017, in un segmento che cresce del 17,3 per cento. A trainare i risultati Renegade e Compass: della prima ne sono state immatricolate oltre 5 mila in ottobre e 61.800 nel progressivo annuo.