Piazza Affari sbanda nel Bce Day, male le utility
Piazza Affari chiude in netto calo nel Bce Day. Il Ftse Mib segna in chiusura -1,90% a 23.776,97 punti. Il sell-off si è accentuato dopo la Bce che ha lasciato i tassi invariati indicando però l’intenzione di alzare i tassi di 25 punti base nel prossimo meeting di luglio. La Bce ritiene che un ulteriore rialzo dei tassi dovrebbe andare in scena a settembre e la calibrazione di questo incremento dei tassi dipenderà dalle prospettive aggiornate per l’inflazione a medio termine. Nervosismo soprattutto sui Btp con i rendimenti del decennale oltre il 3,6%, con maggior rialzo intraday dal marzo 2020.
Tra i titoli di Piazza Affari si segnalano i cali delle utility, uno dei settori maggiormente sensibili ad aumenti del costo del denaro. Enel ha ceduto il 2%. Cali superiori al 3 per cento per Italgas ed Hera. Molto male oggi anche Nexi (-3,9%) che è stata bocciata da JPMorgan che ha tagliato la raccomandazione a neutral con target price quasi dimezzato (da 20,4 a 10,80 euro).
Tra i pochi titoli a schivare le vendite c’è Bper (+0,6%) alla vigilia della presentazione del nuovo business plan. Limita le perdite anche Unicredit (-0,3%) che si giova della prospettiva di tassi più alti in Eurozona. Intanto il cfo Stefano Porro ha detto che ci sono “limitate” opportunità di ridurre l’esposizione della banca verso la Russia, escludendo la possibilità di un ulteriore supporto di liquidità/capitale al ramo locale. Porro ha anche detto che UniCredit è ben posizionata per tollerare la volatilità dei Btp.