Notizie Valute e materie prime Petrolio: dinamiche della domanda e dell’offerta indicano ulteriore indebolimento dei prezzi

Petrolio: dinamiche della domanda e dell’offerta indicano ulteriore indebolimento dei prezzi

19 Novembre 2018 17:00

Mentre un mese fa sembrava proiettato verso 100 dollari al barile, il petrolio ora segna nuovi e continui crolli. Dopo aver toccato circa un mese e mezzo fa i massimi dal 2014, i prezzi del greggio hanno messo la retromarcia. In più di sei settimane, i prezzi al barile sono diminuiti di 20 dollari, il più grande calo dall’inizio del 2015 e a partire da ottobre proprio questo calo dei prezzi del petrolio ha contribuito a preoccupare gli investitori globali. A metterci del suo anche il presidente americano Donald Trump che in un tweet aveva invitato Arabia Saudita e Opec a non tagliare la produzione petrolifera sostenendo che i prezzi del greggio dovrebbero essere molto più bassi sulla base dell’offerta.

In futuro un ulteriore indebolimento dei prezzi

Ma le dinamiche della domanda e dell’offerta indicano per il futuro un ulteriore indebolimento del prezzo del petrolio. E i motivi li spiega Darwei Kung, Head of Commodities at DWS, secondo cui l’OPEC ha fatto bene a gestire la produzione per ridurre le giacenze mondiali; ora sono tornate approssimativamente in linea con il dato medio su 5 anni. “Con fattori quali l’incertezza dell’efficacia della sanzione iraniana, l’aumento della produzione da parte della Russia e dell’Arabia Saudita e l’imminente risoluzione dei problemi produttivi in paesi come Libia e Nigeria, la credibilità conquistata dall’OPEC ha ripreso a vacillare” dice l’analista. Altra grande preoccupazione la debolezza temporanea in alcune grandi economie che ovviamente avrebbe importanti conseguenze sulla domanda di petrolio. Secondo l’analista la differenza totale a 6 mesi tra la domanda e offerta indica un ulteriormente indebolimento in futuro.
Ma c’è anche un altro aspetto da considerare. “L’interpretazione di ciò che sta accadendo sul mercato petrolifero indica anche un altro fenomeno: non molto tempo fa, l’aumento dei prezzi del greggio era considerato una minaccia per altre attività finanziarie. Il petrolio più costDWSoso tende a far salire l’inflazione e può indurre le banche centrali a politiche monetarie più severe. Ora anche un calo del prezzo provoca preoccupazioni”.