Notizie Notizie Italia Banche: a settembre 2018 sofferenze nette sotto quota 40 miliardi

Banche: a settembre 2018 sofferenze nette sotto quota 40 miliardi

20 Novembre 2018 15:18

L’aumento dello spread nei rendimenti dei titoli sovrani si fa sentire sulle nuove operazioni di finanziamento con i tassi di interesse che salgono a ottobre 2018. Questo quanto emerge dall’ultimo Rapporto Mensile dell’Abi secondo cui il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è risultato pari a 1,87% (1,80% a settembre 2018, 5,72% a fine 2007), mentre il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è risultato pari a 1,60% (1,45% il mese precedente; 5,48% a fine 2007).

Caro spread si abbatte sui mutui

Dai dati al 31 ottobre 2018, emerge che i prestiti a famiglie e imprese sono in crescita su base annua di +1,9%, proseguendo la positiva dinamica complessiva del totale dei prestiti in essere (il tasso di variazione annuo risulta positivo da oltre 2 anni). Sulla base degli ultimi dati relativi a settembre 2018, inoltre l’Associazione guidata da Antonio Patuelli conferma la crescita del mercato dei mutui e in particolare l’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,3% su base annua. L’impatto dello spread si fa sentire anche sui nuovi bond visto che il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni è risultato in sensibile aumento nel corso degli ultimi mesi, risentendo dell’aumento dello spread nei rendimenti dei titoli sovrani. A settembre 2018 si registra invece “un valore pari a 1,71% rispetto al valore minimo di 0,56% registrato a maggio 2018”.

Sofferenze nette sotto i 40 mld

Guardando alle sofferenze nette, ossia quelle al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a settembre 2018 si sono attestate a 39,8 miliardi di euro; un valore inferiore rispetto ai 40,5 miliardi del mese precedente e in forte calo, -47 miliardi, rispetto al dato di dicembre 2016. In 21 mesi si sono quindi ridotte di oltre il 54%. Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di 49 miliardi, oltre il 55%. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali invece si è attestato al 2,32% a settembre 2018 (era 4,89% a fine 2016).