Nell’asta Ctz i tassi tornano sotto l’1%. Rumor Bce su attivazione OMT per l’Italia
Panico Italia per timore che arrivi una procedura di infrazione da parte di Bruxelles? Non proprio, tanto che indicazioni positive arrivano anche dal mercato primario, dove oggi è stata indetta l’asta dei Ctz a 24 mesi. Dall’emissione, è risultato che il rendimento è tornato sotto la soglia dell’1%, allo 0,995%, in flessione di 63 punti base rispetto al precedente collocamento. La domanda si è attestata a 3,9 miliardi di euro a fronte di 2,5 miliardi offerti e assegnati.
Il Tesoro ha emesso oggi anche BTP indicizzati a cinque anni per un valore di un miliardo, al tasso dell’1,45% e a fronte di una domanda di 1,65 miliardi.
Sempre oggi, intervistato da Radio Anch’io, il numero uno della Commissione Finanze del Senato, l’economista Alberto Bagnai, ha affermato che, a suo avviso, non c’è alcuna “fuga dai titoli italiani”. La carta italiana rimane comunque osservata speciale, in attesa di capire i prossimi sviluppi nelle trattative tra Roma e Bruxelles. A tal proposito, il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici, ha parlato di “mano tesa”, aggiungendo che le sanzioni sarebbero un fallimento.
In tutto questo, arrivano alcuni rumor riportati da MNI, da cui emerge che la Bce sarebbe propensa ad attivare l’opzione OMT nel caso di una crisi in Italia. In realtà, una ipotesi del genere era stata confermata un mese fa circa dallo stesso numero della Bce, Mario Draghi che, lo scorso 25 ottobre, aveva ricordato che “l’OMT è in generale uno strumento di gestione delle crisi, insieme all’ESM”.
Da segnalare in ogni caso che la Bce aiuterebbe Roma, solo se Roma bussasse al Fondo Salva-stati (ESM per l’appunto, Meccanismo europeo di stabilità) , adeguandosi dunque ai diktat di Bruxelles.
Soltanto dietro richiesta dell’Italia di voler ricorrere praticamente agli aiuti Ue con un piano di baiolout, dunque, l’OMT (acronimo che sta per Outright Monetary Transactions) permetterebbe alla Bce di acquistare bond di breve termine nel mercato secondario, allentando così la pressione sui tassi.
Un tale scenario è stato spesso descritto, tuttavia, come una sorta di via libera alla troika, più che un reale aiuto a un paese membro dell’Eurozona, proprio per la condizione sine qua non secondo cui il paese interessato dovrebbe comunque sottostare alle norme europee che spesso, tuttora, si ritiene che facciano rima con la parola austerity.
Oggi lo spread BTP-Bund torna a viaggiare al di sopra della soglia di 290 punti, ma non c’è nessun sell off di rilievo sui bond italiani. I tassi decennali viaggiano al 3,26%, dopo essere capitolati ieri ai minimi in due mesi, sulla scia delle indiscrezioni, rinnovate anche oggi, riguardo alla possibilità che il governo M5S-Lega vada incontro alle richieste dell’Ue di apportare modifiche alla legge di bilancio. I bond italiani tengono nonostante il numero uno della Bce, Mario Draghi, intervenendo ieri al Parlamento europeo, abbia confermato che il piano di Quantitative easing terminerà, come previsto, a dicembre.