Notizie Indici e quotazioni Trump e Corte Suprema Usa affossano Apple. Per prima volta da 2010 valore mercato sorpassato da Microsoft

Trump e Corte Suprema Usa affossano Apple. Per prima volta da 2010 valore mercato sorpassato da Microsoft

27 Novembre 2018 15:53

Apple in calo a Wall Street, dopo che il presidente americano Donald Trump ha lasciato intendere che gli Stati Uniti potrebbero applicare un dazio del 10% sugli iPhone e i laptop del colosso prodotti in Cina. La flessione del titolo porta il valore di mercato del colosso – che per prima negli Stati Uniti era riuscito mesi fa a superare la soglia ‘prestigiosa’ di 1 trilione di dollari – a capitolare al di sotto di quellO di Microsoft per la prima volta dal maggio del 2010. 

 

Le perdite, oltre che da Trump, sono state scatenate da alcune indiscrezioni, secondo cui la Corte Suprema degli Stati Uniti si sarebbe mostrata disponibile a dare il via libera a una causa legale. L’accusa mossa contro il gigante è di avere monopolizzato il mercato delle App per l’ipHone.

Se Apple perdesse la causa, potrebbe essere costretta a tagliare del 30% le commissioni che impone agli sviluppatori di software, le cui APP vengono vendute esclusivamente attraverso la sua App Store.

Ancora, in base alla legge antitrust i risarcimenti ai consumatori potrebbero essere triplicati. 

Interpellato dal Wall Street Journal, Trump ha affermato che “i consumatori potrebbero far fronte” a un dazio del genere “molto facilmente”. 

Il titolo Apple, già in calo del 20% dall’inizio di novembre, guida i ribassi della borsa Usa, che vede oggi il Dow Jones aprire le contrattazioni con un calo superiore a 100 punti e scivolare fino a 200 punti. A incidere negativamente, oltre al caso Apple, sono le altre dichiarazioni rilasciate da Trump che, in vista della riunione del G20 prevista per questo fine settimana a Buenos Aires, Argentina, fomentano i timori di una escalation della guerra commerciale.

Il presidente Usa ha detto anche, infatti, che è “altamente improbabile” che la sua amministrazione rimanderà l’aumento dei dazi doganali che ha intenzione di applicare su prodotti cinesi per un valore di $200 miliardi circa, dall’attuale 10% al 25%, a partire dal prossimo 1° gennaio del 2019. In attesa dell’incontro di Trump con il presidente cinese Xi Jinping, gli analisti temono ritorsioni commerciali da parte di Pechino.

Nel caso specifico di Apple, poi, come ha spiegato alla Cnbc l’analista di Bernstein Tohny Sacconaghi,  “il 25% del fatturato della società, valutato $50 miliardi, sarebbe soggetto a dazi per un valore compreso tra il 10 o il 25%”. Al momento, i prodotti di Apple risultano ancora esenti dai dazi.

“Come risponderà a quel punto la Cina? Pechino tenterà magari di non autorizzare la vendita di nuovi iPhone nel paese? – si è chiesto Sacconaghi – Ci sono diverse cose che la Cina potrebbe fare e che potrebbero risultare ancora più devastanti”.

I timori per il futuro del gruppo hanno portato gli analisti di RBC Capital Markets a rivedere al ribasso proprio oggi il target price del titolo Apple a $235, motivando la decisione con “la presenza di informazioni circa la debolezza della domanda degli iPhone”.

Viene messa in evidenza tra l’altro “la correzione notevole dell’azione Apple, scesa del 21% da quando la società ha riportato il proprio bilancio, rispetto al -2% dello S&P 500”.

Le quotazioni sono scese inoltre di oltre -25% dal record in 52 settimane testato all’inizio di ottobre. Il titolo Apple perde lo 0,81% a quota $173 circa.  La capitalizzazione di mercato è ormai ben inferiore alla soglia di $1 trilione, e si aggira attorno a $828,64 miliardi.

I dati indicano al momento una capitalizzazione di $817,29 miliardi per Microsoft. Nelle ultime ore, tuttavia, Microsoft è riuscita per l’appunto a superare Apple, strappandole il titolo di società quotata Usa con la capitalizzazione più alta.