Wall Street: futures deboli ma in forte recupero dopo tonfo post Fed e in attesa Pil. Netflix in rialzo, giù Tesla
I futures sui principali indici azionari Usa recuperano terreno in modo significativo rispetto ai minimi delle ore precedenti, che avevano visto i futures sul Dow Jones crollare fino a -500 punti, sulla scia delle parole proferite da Jerome Powell, numero uno della Fed. I futures sul Dow Jones sono piatti con una variazione pari a -0,03%; i futures sul Nasdaq avanzano dello 0,16%, i futures sullo S&P 500 sono in rialzo dello 0,08%.
Attesa per la lunga carrellata di dati in arrivo dal fronte macroeconomico: in evidenza le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, gli ordini di beni durevoli, e il Pil Usa.
Ieri il Fomc, braccio di politica monetaria della Federal Reserve, ha reso noto che, “con l’inflazione ben superiore al 2% e un mercato del lavoro solido, la Commissione prevede che sarà presto appropriato alzare il range del target per i tassi sui fed funds”.
Powell ha poi sottolineato che “siamo d’accordo sul fatto di alzare i tassi a marzo” e che, riguardo alla riduzione del bilancio o anche Quantitative Tightening, “potremmo muoverci prima e più velocemente” rispetto a quanto previsto in precedenza.
D’altronde, ha rimarcato Powell, “i miglioramenti del mercato del lavoro sono diffusi e significativi” e i “rischi sull’inflazione rimangono rivolti verso l’alto”.
Al momento, i futures sono positivi, complice anche il trend di alcuni titoli, che beneficiano di alcune notizie corporate.
Buy su Netflix, che balza di oltre il 4% sulla notizia relativa alla decisione di Bill Ackman di Pershing di acquistare 3,1 milioni di azioni del colosso di streaming Usa.
Sotto pressione invece Tesla dopo la diffusione dei risultati relativi al quarto trimestre dell’anno migliori delle attese.
Male Intel, nonostante la solidità del bilancio.
Ieri il Dow Jones ha chiuso la sessione in calo di 129 punti, dopo aver guadagnato più di 500 punti nei massimi intraday; lo S&P 500 ha perso lo 0,2%. Poco mosso il Nasdaq Composite.
L’azionario globale non ha reagito affatto bene alla prospettiva di una stretta monetaria a marzo, scontando anche i toni di Powell, che hanno confermato la sua metamorfosi improvvisa da banchiere dovish a hawkish: oltre al tonfo iniziale dei futures Usa, in Asia le borse di Tokyo e Hong Kong sono crollate di oltre il 3%.
Molto male anche le borse europee, incluso il Ftse Mib di Piazza Affari.
I tassi sui Treasuries Usa a 10 anni sono in calo all’1,839%, dopo essere saliti ieri fino all’1,86% dopo la Fed.