Notizie Notizie Mondo Fondo Soros multato a Hong Kong per naked short selling. Nome magnate continua a fare rima con speculazione

Fondo Soros multato a Hong Kong per naked short selling. Nome magnate continua a fare rima con speculazione

7 Dicembre 2018 13:31

George Soros colto con le mani nel sacco. Questa volta il filantropo miliardario di origini ungheresi non fa parlare di sé per i finanziamenti che la sua fondazione Open Society eroga a favore dello sbarco dei migranti in Italia e in Europa.

Il magnate attivista, fumo negli occhi per il vicepremier Matteo Salvini così come per una nutrita platea di sovranisti, torna protagonista delle notizie di cronaca per operazioni illecite di trading, messe in atto dal suo family office da $25 miliardi, Soros Fund Management (SFM), sul mercato di Hong Kong.

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio, si potrebbe dire, visto che il fondo di Soros è stato multato dalle autorità di borsa di Hong Kong per operazioni di vendite allo scoperto aggressive lanciate contro una società cinese quotata nel listino. Le stesse operazioni che hanno sempre attratto il finanzierie, fin dai tempi in cui mise KO la sterlina e la lira.

Una precisazione da fare, tuttavia, c’è: Soros non si occupa più della gestione quotidiana del fondo. Il finanziere è rimasto comunque presidente della società, mentre suo figlio Robert ricopre le cariche di vice presidente e direttore generale.

La multa comminata al family office è pari a 200.000 dollari, una inezia per quello che è uno degli uomini più ricchi del mondo.

Bloomberg ha riportato la notizia, spiegando che la Securities Futures Commission di Hong Kong ha multato il fondo SFM di Soros per aver shortato le bonus shares emesse da Great Wall Motor nel 2015.

“La SFC ritiene che il fondo non solo non sia riuscito ad agire con la dovuta attenzione e la dovuta diligenza la gestione delle bonus sharer ma, anche, che non sia stato capace di garantire una supervisione efficiente sul proprio staff e dunque di assicurare un sistema di controlli adeguato ed efficace che assicurasse il rispetto delle norme che disciplinano lo short selling”.

Viene ricostruita la storia, che risale per l’appunto a tre anni fa:

“Il produttore di auto cinese (Great Wall Motor) annunciò l’emissione di bonus shares (sostanzialmente azioni che vengono assegnate gratuitamente in determinate circostanze) nell’agosto del 2015. La divisione locale di Soros Fund Management, conosciuta come SFM HK Management, venne informata del diritto di ricevere 1,6 milioni di bonus shares, in aggiunta alle 808.000 azioni Great Wall Motor che già deteneva”.

A quel punto, il fondo di Soros “contabilizzò le 1,6 milioni di azioni nel proprio sistema di trading, senza invece destinarle a un conto riservato, come richiesto dalle regole interne. Il risultato fu che il sistema indicò la presenza di 2,4 milioni di azioni Great Wall Motor (1,6 milioni + le 808.00 già detenute) disponibili per eventuali operazioni di trading, quando la verità era che solo un terzo di queste (appunto quelle già detenute) avrebbe potuto diventare oggetto di transazioni. (A quel punto) l’informazione erronea (ma Zerohedge ha più di una riserva sul fatto che si sia trattato di una semplice svista) portò i gestori del portafoglio a ordinare il 2 ottobre del 2015 la vendita di 2,4 milioni di azioni Great Wall Motor: la vendita, dunque, praticamente incluse un’operazione short su ben 1,6 milioni di titoli).

Di nuovo operazioni di short selling, vendite allo scoperto, naked short selling associate se non a Soros, al fondo da lui creato nel 1969.

Il Soros Fund Management è considerato tuttora tra le società più redditizie del mondo degli hedge fund, con un ritorno anuale che, negli ultimi 40 anni, si è attestato in media al 20%.

Una precisazione da fare, tuttavia, c’è: George Soros non si occupa più della gestione giornaliera del fondo), rimanendo comunque presidente della società. Suo figlio Robert Soros ricopre inoltre le cariche di vice presidente e direttore generale, ragion per cui il fattaccio porta un bel po’ d’acqua al mulino dei nemici più agguerriti del finanziere.

D’altronde, George Soros sembra incarnare a pieno la storia di “Dr. Jekyll and Mr. Hyde”. Dr Jekyll nell’aiutare gli immigrati a trovare una casa in posti migliori; Mr.Hyde per la sua natura di speculatore ostinato che non guarda in faccia a nessuno, quando si tratta di fare soldi.

Soros è noto infatti non solo come filantropo, ma anche come “l’uomo che distrusse la Bank of England” e la sterlina, lo squalo della finanza che nel lontano ’92 fece a pezzi anche altre valute europee, tra cui la lira italiana

Fu lui l’artefice di quello che viene ricordato tuttora come mercoledì nero.

Il riferimento è a quella maledetta (non per lui, che fece soldi a palate) giornata di trading del 16 settembre del 1992, quando sia la lira italiana che la sterlina inglese furono cacciate dallo SME dopo essere state tartassate dalle operazioni speculative del finanzierie.

Le vendite allo scoperto furono l’arma micidiale che affossò le quotazioni della valute, e che permisero a Soros di accumulare nell’arco di un solo mese $1,5 miliardi.

Come ha ricordato Forbes in un suo articolo, “il settembre dell’anno 1992 è un mese che i gestori dei fondi globali difficilmente riusciranno a dimenticare. Soprattutto George Soros, il presidente leggendario del gruppo di fondi Quantum” che, con le sue vendite allo scoperto sulla lira italiana, provocò un danno valutario all’Italia calcolato in 48 miliardi di dollari, affossando la valuta del 30% e innescando così la sua uscita dal Sistema Monetario europeo. Alla luce di quei tragici fatti, nessuno si stupisce oggi di apprendere che il suo fondo si è fatto nuovamente ammaliare dal fascino della speculazione.

Non si può concludere l’articolo senza citare alcuni degli aforismi più noti di George Soros:

“I mercati sono costantemente in uno stato di incertezza e di flussi, e i soldi si fanno scontando l’ovvio e scommettendo sull’inatteso”.

Un altro aforisma recita:

“Peggiore diventa una situazione, meno ci vuole a ribaltarla, con un margine di rialzo maggiore”.