Spread ai minimi fa volare le banche, Conte prova a convincere l’UE con deficit al 2%
Scende, e di tanto, la febbre da spread e a Piazza Affari sorridono le banche in attesa dell’incontro di stasera tra il premier Giuseppe Conte e il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker.
Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund è sceso nel pomeriggio fino a un minimo a 271 punti base, livello più basso a 2 mesi e mezzo, ossia da quando lo scorso 28 settembre il governo M5S-Lega presentò la NADEF 2019 contenete l’obiettivo di deficit al 2,4%.
Il rendimento del Btp decennale è sceso nell’ultima ora sotto il 3%, sui minimi a due mesi e mezzo e in contrazione di circa 70 pb rispetto al picco pluriennale al 3,68% toccato lo scorso 18 ottobre.
Sul parterre di Piazza Affari va in scena un prepotente ralluy delle banche con Intesa Sanpaolo in progresso del 3,5%, +2,9% per Unicredit. Molto bene anche Poste Italiane (+4%), anch’essa fortemente esposta ai titoli di Stato italiani.
Possibile proposta deficit al 2%
L’Italia stasera potrebbe proporre un obiettivo di deficit del 2% per il 2019 secondo le ultime indiscrezioni riportate da Bloomberg. Dopo le discussioni in seno al governo degli ultimi giorni sembra quindi che prevarrà la linea morbida voluta dal premier Conte e dal ministro Tria con l’intento di porre fine a settimane di scontri tra Roma e Bruxelles sui piani di spesa del paese. Da Roma arriva un “no comment” alle indiscrezioni dell’agenzia Bloomberg.
Sponda anche da solida asta Bot
Segnali molto incoraggianti erano arrivati questa mattina dall’asta Bot. Il Tesoro ha collocato i 5,5 miliardi di euro di Bot annuali che sono stati offerti nell’asta odierna. In deciso ripiegamento i rendimenti allo 0,37% rispetto allo 0,63% di un mese fa. A ottobre il tasso del Bot annuale era stato dello 0,949%. Il rapporto bid-to-cover è stato pari a 1,62, sostanzialmente in linea con quello di novembre (1,67), con domanda complessiva per 8,9 miliardi di euro.