UniCredit: utile netto 2021 da 1,5 miliardi nel 2021. Orcel premia azionisti con 3,75 mld, è record
L’UniCredit di Andrea Orcel supera la guidance 2021 per le principali voci di bilancio e più che allieta gli azionisti con una “considerevole remunerazione per circa €3,75 miliardi, con una proposta di un dividendo in contanti per circa €1,17 miliardi e riacquisti di azioni per circa €2,58 miliardi”.
Nell’intero anno 2021 l’utile netto sottostante FY21 si attesta a €3,9 miliardi, in rialzo di €2,6 miliardi rispetto all’anno precedente, praticamente triplicato, superando la guidance posta ad oltre €3,7 miliardi, con un RoTE sottostante del 7,5 per cento nel FY21.
L’ utile netto contabile è pari a 1,5 miliardi, rispetto alla perdita di 2,78 miliardi del 2020.
“Gli eccellenti risultati del 2021 sono il frutto delle incisive azioni intraprese durante l’anno, del progressivo emergere della nostra cultura aziendale, della dedizione dei dipendenti e della continua fiducia dei nostri clienti – commenta soddisfatto il ceo Andrea Orcel – Abbiamo superato i target dell’anno per ricavi, costi e utile netto sottostante, producendo un RoTE del 7,3 per cento e una considerevole generazione organica di capitale”.
Il ceo conferma la generosità di Piazza Gae Aulenti in termini di erogazione dei dividendi:
“Riconfermiamo l’impegno ad aumentare in misura significativa i rendimenti dei nostri azionisti senza compromettere la nostra robusta posizione patrimoniale e intendiamo distribuire agli investitori, una volta ottenute le approvazioni, €3,75 miliardi complessivi, sotto forma di dividendi in contanti e riacquisto di azioni proprie”.
Messa in evidenza la robusta posizione patrimoniale e di liquidità:
“Pur considerando tale distribuzione (quella dei dividendi), abbiamo concluso l’anno con un CET1 ratio pro-forma del 14,13 per cento. Questi risultati sono il preludio di quello che il nostro modello a basso assorbimento di capitale ci permetterà di conseguire nel 2022 e oltre a beneficio di tutti i nostri azionisti”, dice ancora Orcel, stando a quanto emerge dal comunicato con cui UniCredit ha diffuso il proprio bilancio.
Il titolo UniCredit si conferma all’inizio delle contrattazioni tra i migliori dell’indice Ftse Mib, in rialzo di oltre l’1%, per poi azzerare i guadagni, e tornare a puntare verso l’alto.
Guardando al quarto trimestre del 2021, l’utile netto sottostante di UniCredit si è attestato a €0,8 miliardi, in calo del 26,8 per cento su base trimestrale; il risultato netto contabile ha messo in evidenza una perdita di -1,439 miliardi. il RoTE è stato pari al 5,4 per cento, in calo di 3,4 p.p. trim/trim e in rialzo di 5,1 p.p. a/a. I ricavi totali sono ammontati a €4,4 mld, invariati trim/trim e in rialzo del 4,7 per cento a/a, principalmente grazie alla robusta performance delle commissioni a/a.
I ricavi netti si sono attestati a €3,6 miliardi, in rialzo del 66,4 per cento a/a, spinti dalla robuste commissioni a/a e dal margine di interesse positivo trim/trim.
Così gli analisti di Equita SIM commenta i risultati di bilancio di UniCredit, comparando le poste di bilancio della banca con le stime dei propri analisti e con quelle del consensus.
I risultati, scrivono dalla Sim milanese, sono “complessivamente superiori alle attese, principalmente per maggiori ricavi e minori costi operativi”.
In dettaglio:
- Margine netto di interesse: 2,406 miliardi (+6%su base trimestrale, +7% su base annua) vs 2,218 miliardi attesi (2,229 miliardi del consensus). Dal bilancio di UCG emerge che il margine netto di interesse “è stato trainato soprattutto da poste non ricorrenti positive“
- Ricavi totali: 4,436mn (invariati su base trimestrale, +4,7% su base annua) rispetto ai 4,174 miliardi attesi e i 4,2 miliardi del consensus ( grazie alla robusta performance delle commissioni su base annua).
- Utile operativo: 1,963 miliardi (-1% su base trimestrale, +10% su base annua) rispetto agli 1,635 miliardi attesi. (e gli 1,669 miliardi stimati)
- LLPs: -810 milioni (74 punti base) rispetto a -741 milioni (67 punti base) attesi (e il consensus di -787mn)
- Utile netto riportato: -1,439 miliardi rispetto ai -770milioni attesi (consensus -1,323 miliardi)
- Utile netto sottostante: 810milioni rispetto ai 640 milioni.
Equita SIM riassume:
“Unicredit chiude il FY21 con un Net Profit underlying di 3,9 miliardi, superando la guidance posta a oltre 3,7 miliardi a cui noi eravamo sostanzialmente allineati. L’utile reported è invece inferiore alle nostre attese (1,540 miliardi vs 2,208 miliardi attesi) principalmente per maggiori oneri di integrazione, accantonamenti per rischi e oneri e perdite da investimenti (inclusa quella legata all’uscita di Yapi). La proposta di distribuzione ordinaria è di 3,75 miliardi (13% della capitalizzazione di mercato rispetto ai 3,6 miliardi attesi), composta da 1,17 miliardi di dividendo e buyback per 2,58 miliardi (soggetto all’approvazione degli organi di vigilanza). Nel quarto trimestre del 2021, andamento dei ricavi superiore alle attese sia livello di NII (margine di interesse) che di commissioni. Il margine di interesse mostra un’accelerazione rispetto al trend osservato negli ultimi trimestri, mostrando una crescita del 7% su base annua e del 6% su base trimestrale, supportato dalla crescita dei prestiti commerciali medi (+1,5% su base trimestrale) oltre che dal beneficio di poste fiscali one-off in Germania. Le commissioni (1,680 miliardi, ie +12% su base annua, meglio degli 1,617 miliardi attesi) confermano una performance particolarmente solida, continuando a beneficiare anche del buon andamento della raccolta gestita (AUM a 223 miliardi, +2% QoQ e AUC 169 miliardi, +2% QoQ). Anche la dinamica dei costi è migliore del previsto, portando il C/I al 56% vs 61% atteso. Al quarto trimestre del 2021 il CET1 si attesta al 14,1% includendo l’impatto del buyback (rispetto al 14% atteso), leggermente al di sopra della guidance di CET1 nel range 13,5%-14% fornita a piano. Dal punto di vista dell’asset quality, NPE in calo del -21% su base trimetrale a 16 miliardi anche a seguito del pressochè totale azzeramento del portafoglio Non Core. NPE Ratio in miglioramento di 87 punti base, su base trimestrale al 3,6%”.