Assiom Forex su Bce: ecco le misure in stile Bank of Japan che potrebbe introdurre dopo fine QE
“Il rallentamento della crescita europea, e in particolare di quella tedesca del terzo trimestre, ha spostato le probabilità implicite nella curva dei rendimenti europei del primo rialzo tassi della ECB da settembre 2019 a primavera 2020. Consideriamo questo repricing eccessivo: una leggera flessione dell’economia è fisiologica e salutare e non implica necessariamente una fase recessiva violenta”. Così si legge nel report stilato dagli analisti di Assiom Forex, dal titolo “Signori, si scende!”
“Le financial conditions sono ancora accomodanti e i tassi negativi fanno male all’industria bancaria ed assicurativa. La ECB manterrà il termine del programma QE al 31 dicembre 2018 lasciando però aperta la possibilità di fornire il supporto necessario se qualche evento esogeno allontanerà la zona dal target di inflazione («below but close to 2%»)”, continua il report.
Certo, osservano gli analisti, “la discesa del prezzo del petrolio complica ulteriormente la strategia futura della ECB: il crollo del 40% osservato nell’autunno del 2018 pone ulteriori dubbi sulla possibilità di osservare un rialzo dell’inflazione, considerando che nell’anno in corso le spinte inflazionistiche sono arrivate dai prezzi energetici e non da una spinta salariale”.
Di conseguenza, “il contesto appena delineato induce a pensare che la ECB dovrà verosimilmente comportarsi in maniera più simile alla BOJ che non alla FED: archiviato il QE governativo per un problema di scarcity è ragionevole immaginare che possano essere introdotte nuove misure, tipo acquisto di equity europeo via ETF e rates (spread) targeting. La reale fattibilità di misure così dirompenti dipenderà dalla situazione politica europea. Difficilmente potrebbero essere implementate in caso di scontri di Paesi sovrani con le istituzioni europee, al contrario sarebbero ipotizzabili all’interno di uno scenario di nuova Europa che rimetta al centro temi di integrazione e di garanzia unica dei depositi, di unione bancaria e di un superministro europeo dell’economia con piani di investimento importanti per l’intera area”.
Il commento di Assiom Forex viene diramato all’indomani delle dichiarazioni rilasciate da Mario Draghi, numero uno della Bce, nell’ultima conferenza stampa del 2018 successiva all’annuncio sulla decisione dei tassi. Draghi ha confermato che il piano di Quantitative easing terminerà alla fine di dicembre. Ma ha anche precisato che il QE fa parte ormai “degli strumenti permanenti” a disposizione della banca centrale.