GDO in Italia: vendite in aumento, soprattutto per Crai. E-commerce ancora poco sviluppato
La Grande Distribuzione Organizzata (GDO) italiana nel confronto internazionale si mostra piccola, meno redditizia e assente all’estero. I principali player del settore in Italia vedono crescere in maniera costante le vendite ma non i margini industriali, segno di un mercato sempre più consolidato e che mostra le prime avvisaglie di saturazione.
Secondo l’indagine annuale dell’Area Studi Mediobanca, nel 2017 il fatturato aggregato dei maggiori operatori della GDO italiana è salito del 4,4% a quota 83 miliardi di euro. Nulla se si confronta con il colosso statunitense WalMart, che da solo fattura 413,4 miliardi di euro, come il Pil dell’Austria, confermandosi il player più forte al mondo. Tornando ai numeri in Italia, se la crescita commerciale registrata è la più consistente dal 2014, il margine operativo netto risulta invece in calo del 5,5%.
Tra i singoli player, il gruppo più redditizio in base al rendimento del capitale investito (Roi) del 2017 è Eurospin, che precede MD e Lidl. Se si guarda però agli ultimi cinque anni, Esselunga detiene il primato di risultati con 1.245 milioni di utili netti cumulati nel periodo 2013-2017.
In base all’incremento del fatturato nel 2017, in testa si posiziona il gruppo Crai (+14,2%), seguita dalla catena discount Eurospin (+11,1%) e Végé (+9,8%).
L’e-commerce alimentare in Italia è ancora poco sviluppato, ma rappresenta un segmento in crescita. Nel 2018 il suo giro d’affari, nonostante incida solo per il 4% della domanda e-commerce italiana, è cresciuto del 34% rispetto al 2017 raggiungendo un valore di 1,1 miliardi di euro.