Effetto Apple su comparto chip: AMS crolla del 20%, semiconduttori KO insieme a lusso
Effetto Apple su AMS, il produttore di chip tra i fornitori del gigante Usa. Il warning sulle vendite lanciato da Apple fredda oggi il comparto hi-tech globale, mettendo KO soprattutto il titolo della società di semiconduttori austriaca, che crolla del 19%, bruciando praticamente quasi 1/5 del suo valore di mercato. Pesanti vendite anche su Stm, altra azienda fornitrice del colosso americano.
Il settore tecnologico è il peggiore in Europa nella sessione odierna, in perdita fino a -2,9% circa. Tra i titoli peggiori, oltre a quelli sopra citati, si mettono in evidenza anche ASM International e Siltronic.
Molto male anche il titolo del fornitore di chip anglo-tedesco Dialog Semiconductors.
Nella sua lettera agli investitori, il CEO di Apple Tim Cook non ‘solo’ ha rivisto al ribasso l’outlook sul fatturato, ma ha tagliato anche le stime sul margine lordo, atteso ora attorno al 38%, rispetto al precedente outlook compreso tra il 38 e il 38,5%.
L’annuncio shock fa sentire i suoi effetti anche a Wall Street, che vede protagonista, oltre alla flessione del titolo Apple, anche i cali di Advanced Micro Devices, Nvidia, Skyworks e Qorvo. D’altronde, l’allarme sul fatturato del colosso dell’iPhone è il primo in quasi 12 anni.
In Europa gli investitori stanno continuando a vendere rischio, preferendo quei settori che vengono considerati difensivi, come quello delle tlc, caratterizzato da dividendi elevati e da un fatturato costante, come riporta Reuters.
“A livello globale, gli investitori non desiderano gli asset rischiosi”, ha detto, intervistato da Reuters, Philippe Waechter, responsabile economista presso Ostrum Asset Management a Parigi.
I sell off si abbattono anche sui titoli del lusso, che sono tra i più sensibili ai segnali di rallentamento della domanda in Cina. Giù LVMH, Kering (a cui fa capo Gucci), Moncler, Burberry e Swatch. L’intensità dei cali è esacerbata dai bassi volumi di scambio, visto il periodo ancora festivo.
Sempre Reuters riporta che nei primi 100 minuti della giornata di contrattazioni dello Stoxx 600 Europe – indice di riferimento dell’azionario europeo – è passato di mano appena il 16% dei volumi che vengono scambiati in media.