BTP reduci da sell off peggiore in tre mesi. Corsa ai Bund riaccenderà febbre spread?
Oggi il clima sia a Piazza Affari che sul mercato del reddito fisso italiano è sicuramente meno teso (anzi, il Ftse Mib segna un forte rally), ma il cordone ombelicale BTP-banche italiane continua a rimanere sotto i riflettori, a causa dell’incognita sul destino di Banca Carige.
Alta la tensione sofferta alla vigilia sui mercati italiani, con i bond governativi che sono stati colpiti dal sell off peggiore in tre mesi. Stando a quanto riporta Reuters, gli analisti hanno motivato gli smobilizzi proprio con le ultime notizie riguardanti la banca ligure – messa in amministrazione straordinaria dalla Bce due giorni fa, praticamente commissariata da Francoforte – e, anche, con la bassa liquidità presente sui mercati.
A fare la loro parte sono state ovviamente anche le tensioni alimentate a livello globale dal flash crash sul mercato del forex e dall’alert lanciato da Apple. Altro fattore che ha inciso sull’allargamento dello spread BTP-Bund è stato poi indubbiamente il minimo degli ultimi due anni testato dai rendimenti dei Bund tedeschi. Altra conferma, quest’ultima, dell’avversione al rischio da parte degli investitori, che hanno deciso all’inizio di questo turbolento anno 2019 di posizionarsi sugli asset considerati più sicuri, come yen e appunto bond tedeschi.
Secondo lo strategist di DZ bank Daniel Lenz, intervistato da Reuters, ad accelerare l’ondata ribassista sui bond italiani è stata, tra le altre cose, la consapevolezza della fine del piano QE della Bce, terminato ufficialmente a fine dicembre 2018.
“Se questo trend dovesse continuare – ha commentato Lenz – potremmo essere costretti a ripensare a come questo mercato sarà davvero colpito dal ritiro degli acquisti da parte della Bce”.
A fronte del forte sell off, ieri i tassi sui BTP decennali hanno riportato il rialzo più poderoso degli ultimi tre mesi, balzando fino a +19 punti base, al 2,88%. Lo spread è schizzato fino a +20 punti base, a quota 272. Boom anche per i tassi dei BTP a 2 a 5 anni, in crescita secondo Reuters tra gli 11 e i 15 punti base.
Oggi non si assiste a nessun sell off, ma neanche a una ripresa sui BTP che possa rassicurare chi scommette sul debito italiano.
Lo spread oscilla attorno alla soglia di 270 punti base mentre i tassi decennali, che pure sono scesi durante la mattinata fino al 2,81%, tornano sui massimi di ieri, al 2,88% circa. I tassi sui Bund decennali volano invece di oltre +16% oggi, ma rimangono comunque a livelli molto bassi, attorno allo 0,1850%, dopo essere capitolati alla vigilia al valore più basso, per l’appunto, in oltre due anni, fino allo 0,146%.
Così a Reuters Rainer Guntermann, strategist dei tassi per Commerzbank:
“Il mercato sta posticipando sempre di più le attese su un rialzo dei tassi da parte della Bce, atteso ora per la metà del 2020, e l’outlook è confermato dagli ultimi dati economici resi noti”. Soprattutto da quello di oggi, relativo all’inflazione in Eurozona, che è scesa più delle attese, a dimostrazione di come la politica monetaria accomodante sia ancora necessaria nell’area, come aveva detto d’altronde lo stesso Draghi.