Decreto Carige, Di Maio: ‘Nessun regalo a banchieri, non come banche venete perchè non la venderemo a due euro’
Il vicepremier, ministro dello Sviluppo economico e leader del M5S Luigi Di Maio ha elencato in dieci punti su Facebook quelle che sarebbero le differenze tra gli interventi dei governi precedenti e il decreto approvato ieri dal governo M5S-Lega, dopo una riunione di emergenza sul caso Carige:
“Quante balle dei giornali, di Renzi e della Boschi sulle banche. Proprio loro parlano! Le smonto tutte in 10 punti che vi prego di diffondere al massimo!”.
1. Non abbiamo dato un euro alle banche.
2. Abbiamo scritto in una legge che se serve lo stato potrà garantire nuovi titoli di Stato e potrà ricapitalizzare. Speriamo non serva.
3. Se si dovesse usare quella garanzia o se si dovessero mettere soldi pubblici, banca Carige deve diventare di proprietà dello Stato. Ovvero deve essere nazionalizzata.
4. In questo modo non ci sarà nessun regalo ai banchieri e nessun azionista e obbligazionista truffato.
5. Non sarà come Etruria perché salviamo tutti gli obbligazionisti e correntisti”.
“6. Non sarà come le banche venete perché non la venderemo a due euro dopo averla ripulita dei debiti con i soldi pubblici.
7. Renzi e la Boschi che fanno le vittime fanno ridere i polli: se avessero fatto come noi non ci sarebbero stati risparmiatori sul lastrico, ma evidentemente ai loro amici e parenti non conveniva.
8. Ora vedremo chi è stato a non restituire i soldi a Carige affossandola.
9. Ci batteremo in Europa per riformare il sistema di vigilanza bancaria e faremo la separazione tra banche commerciali e d’affari. Cose che nessuno si è mai sognato di fare.
10. Noi abbiamo messo 1,5 miliardi per i truffati delle banche di cui è responsabile il vecchio governo. Non ci saranno altri truffati”.
“Ps: ma secondo voi se stessimo aiutando le banche i media e questi politici falliti continuerebbero a farci la guerra? Svegliaaaaa!!! La Camera dei Deputati si muova ad approvare l’istituzione della commissione di inchiesta sulle banche. Ne vedremo delle belle”.